Un cane è morto e altri tre sono stati salvati in extremis dopo aver mangiato delle esche avvelenate a Vico del Gargano, in provincia di Foggia.
A denunciare gli episodi, avvenuti il 23 settembre scorso ma resi noti solo oggi, è l’organizzazione di volontariato (Odv) “Un fido per amico” che, in una nota, parla di «un gravissimo e premeditato atto criminale».
Stando al racconto dell’associazione, il 23 settembre è arrivata una telefonata per un presunto incidente. Giunti sul posto, i volontari hanno trovato «enormi» porzioni di cibo «contaminate con metaldeide, un veleno che infligge un’agonia lenta e convulsioni interminabili».
Le esche, riferiscono da “Un fido per amico”, «erano state posizionate strategicamente, a debita distanza l’una dall’altra, con l’obiettivo malvagio e premeditato di assicurare l’uccisione di tutti e quattro gli animali».
Per uno di loro, un piccolo bretoncino, purtroppo non c’è stato nulla da fare mentre gli altri tre cani sono stati salvati grazie al tempestivo intervento e all’avvio immediato delle terapie intensive. Sono ora in custodia e al sicuro.
I volontari di “Un fido per amico” hanno sporto denuncia contro ignoti e allertato le autorità e l’Asl per quanto accaduto: «Sono stati effettuati sopralluoghi, prelevati i campioni di veleno e recuperata la salma per gli esami». L’istituto Zooprofilattico, poi, «ha ufficialmente confermato il quadro clinico: morte per avvelenamento da Metaldeide».
L’associazione rivolge «un appello urgente al primo cittadino per l’adozione di misure immediate a tutela della sicurezza dei cittadini e degli animali, e per dare una risposta ferma a questo atto delinquenziale». E ricorda che «l’uccisione di animali è un grave reato penale, punito con la reclusione da sei mesi a tre anni, pena aggravata (fino a 4 anni e multa fino a 60.000 euro) se commessa con crudeltà, sevizie e prolungamento volontario delle sofferenze, come nel caso dell’avvelenamento e se su più animali».










