La Capitanata si prepara a diventare un nodo strategico per la logistica del Sud Italia. È partito oggi il cantiere per la Piattaforma Logistica Ferroviaria Integrata di Foggia Incoronata, un’infrastruttura da 40 milioni di euro destinata a connettere il Mezzogiorno con le grandi reti europee.
L’investimento, finanziato con fondi del Fondo Sviluppo e Coesione e un Accordo Governo-Regione, mira a creare un «mosaico di connessioni ferroviarie ad Alta Capacità, di servizi alle imprese e di occupazione stabile». La gestione è affidata a Lotras e l’opera promette almeno 100 nuovi posti di lavoro diretti e indiretti già dal primo anno dopo il collaudo.
Un ponte tra Mediterraneo ed Europa
«La piattaforma logistica ferroviaria di Foggia Incoronata è un’infrastruttura che si propone come il cuore di una nuova geografia economica», ha dichiarato il vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese. Ha sottolineato che ogni treno che partirà da Foggia sarà «un camion in meno sulle nostre strade, più competitività per le nostre imprese, più sicurezza e sostenibilità ambientale».
L’infrastruttura, che sorge in una posizione strategica lungo il corridoio ferroviario europeo Scandinavo-Mediterraneo, fungerà da retroporto naturale del Porto Alti Fondali di Manfredonia. Quest’ultimo è oggetto di un maxi-investimento PNRR da 121 milioni di euro. Le due opere saranno collegate da un fascio ferroviario, garantendo l’integrazione tra mare, gomma e ferro e rafforzando la ZES (Zona Economica Speciale).
Caratteristiche tecniche e prospettive di sviluppo
La nuova piattaforma sarà in grado di movimentare treni merci fino a 750 metri, in linea con gli standard europei, con un aumento stimato della produttività del 25%. Disporrà di un fascio di presa e consegna elettrificato con 3 binari da 800 metri, un magazzino di 10.000 metri quadrati, un hangar per la manutenzione di locomotive e aree dedicate al check-in e alla consolidazione delle merci.
Le aspettative di sviluppo sono alte. Entro il quadriennio 2027-2031, si prevede un incremento dei flussi ferroviari tra il 30% e il 60%. Il 90% del valore aggiunto delle merci lavorate rimarrà nel territorio, a beneficio delle piccole e medie imprese di Puglia, Molise e Campania.





