«Non sono un eroe o un fenomeno ma quelle ragazze sarebbero annegate e il bagnino, con quel mare, non ce l’avrebbe fatta. Non ci ho pensato due volte e mi sono tuffato». Sono le parole di Andrea Stramaccioni, ex allenatore dell’Inter e ora commentatore per Dazn, che il 28 luglio scorso ha tratto in salvo due giovani turiste di Bolzano dalle acque agitate dei mari del Gargano.
Stramaccioni era in vacanza in Puglia con la famiglia e stava trascorrendo la giornata a Baia di Sfinale, tra Peschici e Vieste, quando ha notato le due ragazze di 17 e 19 anni in difficoltà tra le onde.
L’ex allenatore racconta l’episodio alla Gazzetta dello Sport spiegando di aver notato, mentre era sotto l’ombrellone con sua moglie e i suoi figli, le persone che «hanno iniziato ad accalcarsi lungo la riva. Uno dei bagnini era dentro l’acqua, e fischiava per attirare l’attenzione. C’erano due ragazze che sbracciavano e urlavano, così mi sono alzato e mi sono diretto verso l’acqua in fretta e furia. Ho percepito subito il pericolo. Il bagnino non ce l’avrebbe mai fatta da solo».
È stato proprio il bagnino a “coordinare” le operazioni di salvataggio invitando Stramaccioni a dirigersi verso la ragazza più grande. Il commentatore televisivo l’ha raggiunta e riportata a riva: «Appena l’ho vista mi ha detto che aveva paura. L’acqua era alta, le onde forti, le ho ribadito di stare calma, di restare sul dorso e che in cinque minuti sarebbe tutto finito. Alla fine, così è stato», afferma. Poi Stramaccioni si è rituffato poiché il bagnino era in difficoltà con l’altra ragazza, in stato di shock e che aveva già bevuto tanta acqua.
L’ex nerazzurro ha nuotato verso di loro. Poi i soccorritori, con delle corde, hanno tentato di tirarli sugli scogli nonostante la difficoltà: «Ho iniziato ad avere paura – racconta -, soprattutto perché la ragazza mi trascinava dentro l’acqua. Era convinta che sarebbe morta. Le ho chiesto di ascoltarmi e di fidarsi. Aveva un solo modo di uscire, ovvero infilarsi in una piccola insenatura tra gli scogli, così l’ho afferrata e l’ho letteralmente “lanciata” lì, finendo sott’acqua. A quel punto, dopo essere riemerso, ho perso l’orientamento e sono finito contro gli scogli, poi le persone mi hanno lanciato una corda e sono salito, ferendomi alle braccia e alle gambe. La ragazza era in salvo, ma l’ho saputo solo a riva. Ho tirato un sospiro di sollievo», conclude Stramaccioni nel suo racconto alla Gazzetta dello Sport.