Turismo, parte dalla Capitanata il tour “Puglia Destination Go”: «Qui non solo mare»

È partito il “Grand Tour” di “Puglia Destination Go – Organizziamo il Turismo”. L’assessore Gianfranco Lopane l’ha chiamata la “camminata per la Puglia”. 10 incontri territoriali in altrettante città pugliesi per presentare modelli operativi e casi di studio, illustrando come sia possibile strutturare e finanziare una Dmo (Destination Management Organizzation) per potenziare lo sviluppo turistico locale. Anche a Foggia la tappa ha consentito di riflettere sul futuro dei vari turismi da affiancare al turismo balneare da record.

La prospettiva

«Il lavoro fatto in questi anni è un lavoro estremamente importante, la Puglia da 20 anni è diventata destinazione internazionale molto ben riconoscibile e riconosciuta, molto attrattiva, è sempre nell’immaginario dei viaggiatori come una delle prime mete da visitare», ha rimarcato l’assessore Lopane, aggiungendo «il lavoro che ancora si può svolgere è cercare di declinare un nuovo paradigma che si occupi di organizzazione dei territori, perché sentiamo l’esigenza di qualificare ancora la nostra offerta turistica e di far emergere prodotti turistici che sono già nella nostra consapevolezza ma che dobbiamo mettere a disposizione di chi arriva. C’è ancora un tratto da fare sui servizi, crediamo che la nostra Puglia in termini di servizi turistici possa esprimere ancora tanto oltre ai risultati già significativi che ha messo in atto in questi anni».

La Capitanata

A Foggia per qualificare l’offerta non si può ignorare l’opportunità dello scalo aeroportuale. Come ha ricordato lo tesso Lopane: «i servizi sono collegati ai prodotti turistici del territorio, uno dei temi importanti della messa a sistema è quello dei trasporti e la capacità infrastrutturale del territorio. Ritengo che il nostro sistema aeroportuale, Aeroporti di Puglia, abbia fatto un significativo risultato in questi anni non solo con i due aeroporti hub, ma anche con l’apertura del Gino Lisa, che ci permetterà oltre a garantire la mobilità dei foggiani d’intercettare nuovi flussi a favore del Gargano e dei Monti Dauni, ma anche della Bat».

E per quanto riguarda gli investimenti in terra daunia «sono emerse potenzialità enormi, perché intanto il prodotto mare non è più monolitico declinabile solo col modello balneare, ma permette di ragionare in termini di crocerismo, di nautica, di sport acquatici, penso ai laghi costieri e alle aree marine protette. Accanto a questo abbiamo una forte spinta sul turismo religioso e sul turismo enogastronomico, sulla produzione culturale, che va dall’artigianato artistico alle tradizioni e anche una forte spinta su tutto il settore outdoor potendo contemplare non solo una ricca rete di cammini ma anche nuove formule di ricettività all’aria aperta che si stanno consolidando anche nel Foggiano».

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