Partita delicatissima tra Messina e Foggia. Siciliani in cerca di continuità dopo la vittoria in trasferta al San Nicola, Foggia in cerca di un risultato positivo per scacciare la crisi e risalire la classifica. Finisce in parità, uno a uno una partita che ai punti avrebbe vinto senza ombra di dubbio il Foggia che in quanto a possesso palla ha dominato per tutta la gara, rimanendo però vittima dei troppi errori sia in fase di costruzione che di realizzazione.
Zeman ritrova Sciacca che ritorna titolare dal primo minuto. Primo tempo con il Foggia che prende possesso del centrocampo e nei minuti iniziali va vicino al vantaggio due volte con Curcio, murato al momento della conclusione e Ferrante che di testa non angola abbastanza facendosi parare il tiro dal portiere giallorosso. Il Foggia Martella un Messina che è in evidente difficoltà se pressato. I rossoneri però sono sempre molto imprecisi nell’ultimo passaggio. La sfortuna si accanisce contro i rossoneri che perdono Martino dopo soli dodici minuti sostituito da Nicolao. Curcio cerca la conclusione personale e di servire i compagni dell’attacco, ma in entrambi i casi non è preciso. Alla mezzora il Foggia rischia di capitolare per un retropassaggio di Sciacca ad Alastra, ma Fofana non ne approfitta grazie anche alla chiusura di Girasole. Il Messina va vicino al vantaggio con Fofana che da fuori area fa partire un rasoterra che non passa lontano dal palo alla destra del portiere rossonero. All’ultimo secondo dei due minuti di recupero concessi il Messina va in vantaggio Fofana vede libero sulla destra Russo lasciato colpevolmente libero da Rizzo entra in area e batte Alastra. Tutti negli spogliatoi con il Foggia che seppur superiore all’avversario paga l’ennesima disattenzione difensiva.
La ripresa è un monologo rossonero. Il Foggia attacca a testa bassa e cerca quantomeno il pari per rimediare ad una eventuale sconfitta che avrebbe il sapore di una beffa. Dopo undici minuti Lewandowski ha un riflesso felino su Curcio che da distanza ravvicinata cerca il gol in acrobazia. Foggia arrembante, ma è difficile trovare spazio utile tra le maglie di un Messina che per tutta la ripresa ha badato solo a difendersi. Fuori i due pezzi da novanta dell’attacco, Curcio e Ferrante e dentro Turchetta e Vitali. Il Foggia colleziona ancora una occasione gol dopo venti minuti della ripresa con Nicolao che a porta vuota manda alto di testa su cross di Turchetta. Il Foggia merita il pari e lo trova al trentottesimo confezionato proprio dai due attaccanti subentrati nella ripresa. Vitali pennella un cross per la testa di Turchetta che non perdona Lewandowski. Ultimo sussulto è del Messina che come nella prima parte della gara si fa pericolosissimo nell’ultimo dei quattro minuti di recupero con Carillo che colpisce di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione, ma è bravissimo Alastra a parare in tuffo. Non accade più nulla.
Il Foggia avrebbe meritato di più, ma è sempre prigioniero delle disattenzioni difensive dei troppi errori in fase di costruzione e la mancanza penetrativa e realizzativa soprattutto di Curcio. La gara è cambiata proprio con l’innesto di Vitali e Turchetta che hanno rivitalizzato la manovra offensiva del Foggia. Un pari che salva i rossoneri da una crisi profonda, una boccata d’ossigeno in vista di un ciclo terribile che aspetta i rossoneri a cominciare da martedì quando allo Zaccheria ci sarà da affrontare il Palermo.
