Anche ieri un’altra giornata non semplice per la Capitanata sul fronte degli incendi, coin diverse situzioni che hanno richiesto l’intervento dei mezzi antincendio, dislocati sulla pista del Gino Lisa.
Le fiamme non hanno fatto discriminazioni sul territorio, colpendo il Gargano in modo particolare, ma non risparmiando anche altre zone, tanto che il consigliere regionale di Azione, Sergio Clemente ha chiesto il riconoscimento dello stato di emergenza per gli incendi.
«La Capitanata è stretta nella morsa di una crisi ambientale senza precedenti. I roghi che stanno interessando vaste aree della provincia di Foggia impongono misure straordinarie e tempestive. Occorre dichiarare lo stato di emergenza e coinvolgere subito la Protezione Civile nazionale» ha detto l’esponente politico foggiano che sollecita un intervento urgente delle autorità centrali per fronteggiare l’emergenza incendi che da giorni sta colpendo duramente il territorio.
«Decine di ettari di boschi, aree agricole e zone protette sono andati distrutti, mettendo a rischio non solo il patrimonio naturale, ma anche la sicurezza dei cittadini e la tenuta economica di intere comunità rurali» e conclude «la situazione è drammatica e richiede un coordinamento nazionale, con l’impiego di uomini, mezzi aerei e risorse straordinarie».
La richiesta
Clemente sottolinea la necessità di pianificare interventi strutturali di prevenzione: «Non possiamo continuare ad affrontare ogni estate in maniera emergenziale. Serve una strategia complessiva, fatta di prevenzione, sorveglianza attiva, contrasto agli illeciti ambientali e investimenti nelle aree interne. Proteggere il nostro territorio non è più rinviabile» e per questo chiede «che la Regione Puglia si faccia promotrice di una richiesta formale al Governo per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. È una misura necessaria per garantire risposte immediate e adeguate».
La situazione
I momenti più difficili si sono vissuti sul Gargano, in un’ampia fetta di territorio tra San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo. «la situazione è ora sotto controllo» afferma il sindaco Michele Merla che aggiunge «i canadair spostati ad Amendola da Emiliano hanno svolto lanci sulla linea del fioco di oltre un chilometro», ma per il sindaco la battaglia contro le fiamme non è ancora vinta, visto che il giorno precedente era «successo la stessa identica cosa, all’una è riapparso il fuoco e ha fatto danni tra cui la masseria di Marinacci e centinaia di ettari di bosco.
Inoltre stamattina (ieri mattina per chi legge, ndr) su richiesta dei 3 Sindaci è stato fatto un comitato presso la Prefettura per l’organizzazione dei soccorsi con le forze che in questi giorni hanno operato» e conclude «si aspetta la pioggia che coprirà tutta la mancanza di attrezzature e organizzazione locale (droni, elicottero, e manutenzione del sottobosco)».
Notizie rassicuranti anche dall’Oasi di lago Salso, dove il sindaco Domenico la Marca ha incontrato anche il neo commissario del Parco del Gargano, Raffaele Di Mauro, e ha tranquillizzato i suoi concittadini «l’incendio che ha interessato Oasi Lago Salso è stato definitivamente spento. Nella giornata di oggi (ieri per chi legge, ndr), grazie all’intervento di un Canadair, sono state completate le operazioni di bonifica e messa in sicurezza dell’area colpita, con particolare attenzione ai focolai residui e alle zone più difficili da raggiungere via terra» ha detto il primo cittadino sipontino.
Intanto, nel report “L’Italia in fumo”, stilato da Legambiente, la Puglia si colloca al terzo posto per numero di incendi con (3.622 ettari in 69 eventi), mentre ieri delle 27 richieste d’intervento arrivate al Centro Operativo Aereo Unificato (Coau) del Dipartimento di Protzione civile, tre sono quelle giunte dalla Puglia.