Serie C, la confessione di Capuano: «Ho lasciato il Foggia per i tre tifosi morti nell’incidente»

«Quei tre nostri tifosi morti a Potenza mi hanno fatto sentire in colpa. Ho portato io i genitori all’obitorio per riconoscerli. Non me la sono sentita di continuare. Ho visto morire tre ragazzi che tifavano per la loro squadra e certi atteggiamenti non mi sono piaciuti». A parlare è Eziolino Capuano, ex allenatore del Foggia che si è dimesso dalla guida dei rossoneri dopo appena un mese dal suo ingaggio dopo la partita contro il Sorrento, il 28 ottobre scorso.

A far maturare la decisione in Capuano sarebbe stato, stando a quanto l’allenatore racconta in una lunga intervista resa alla Gazzetta dello Sport, il terribile incidente avvenuto il 13 ottobre, dopo la gara disputata dai “satanelli” in casa del Potenza. Le vittime furono Michele Biccari di 17 anni, Gaetano Gentile di 21 anni e Samuel Del Grande di 13 anni.

«Alleno da 34 anni di fila, penso di avere dimostrato che l’uomo supera l’allenatore. Rifarei altre mille volte la scelta di Foggia, ma nell’intervallo dell’ultima partita ho deciso di andare via. L’etica e il comportamento vanno al di sopra di tutto», spiega Capuano nell’intervista sottolineando che «non era colpa del presidente Canonico».

Alla domanda se, dunque, la colpa fosse dei giocatori, Capuano afferma: «Preferisco quelli affidabili a quelli forti, che ti fanno vincere una partita ma poi distruggono la squadra. Sono subentrato e mi sono dovuto adeguare».

Capuano aveva accettato la panchina del Foggia dopo aver allenato il Taranto che ha portato ai play off di Serie C nella scorsa stagione. Quest’anno, invece, l’avventura in riva allo ionio è durata poco: «Dopo due anni di miracoli c’è stato il disimpegno del presidente: fossi rimasto non sarei stato Capuano», afferma.

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