Con il Latina il Foggia era obbligato a vincere. I motivi erano tanti: cercare di ricucire lo strappo che il presidente Nicola Canonico, presente in tribuna con il figlio, ha con parte della tifoseria, ieri con appena 1484 paganti, migliorare la classifica resa meno asfittica dall’annullamento della penalizzazione, ma soprattutto convincere dimostrando di essere una squadra. La partita è finita in parità, ma il Foggia può recriminare per il gioco espresso.
Il primo tempo
Inizia forte la squadra laziale, cercando di far male soprattutto con le folate di Fasan sulla fascia sinistra. Il Latina sfiora anche il vantaggio all’ottavo minuto con un colpo di testa di Parigi ben servito da Pace. Ancora pericolosi i nerazzurri, sempre con Pace che dopo tre minuti impegna Borbei alla parata terra. Il Foggia soffre e fatica a spostare il baricentro del gioco in avanti, ma comincia a farsi vedere un minuto dopo il quarto d’ora, quando Petermann su punizione dal limite sfiora la traversa. Risponde il Latina che accende una mischia in area rossonera risolta da Valietti. Al 37’ un tiro cross di Castorri diventa insidioso e costringe il portiere del Latina a smanacciare in angolo. Foggia in vantaggio un minuto dopo. Angolo di Petermann che pesca Staver, il pallone viene raccolto da D’Amico che mette in rete. Un minuto di recupero in cui non accade nulla.
Il secondo tempo
Dopo sette minuti della ripresa. Latina insidioso con Fasan che mette in area da sinistra e Staver risolve. Stoico Mastrantonio a murare Morelli che stava per realizzare il raddoppio con tiro forte e preciso. La partita la fa il Foggia e il Latina appare anche in debito di ossigeno. Le squadre si allungano e si affrontano a viso aperto, ma nessuna delle due riesce a farsi insidiosa. Provvidenziali gli interventi dei difensori, bravi a chiudere gli spazi. In campo anche Ilicic, l’ultimo arrivato. Inaspettatamente, però, il Latina pareggia a 5 minuti dal termine con una bella girata di Parigi in area. Il Foggia accusa il colpo e cerca la disperata reazione per tentare di andare nuovamente in vantaggio. Cinque i minuti di recupero in cui gli assalti non producono nulla. Foggia in crescita, c’è ancora molto lavoro da fare, ma il materiale c’è.
