Stefano Tacconi è tornato a casa, in quel luogo che gli ha restituito la speranza e la voglia di vivere: Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. L’ex portiere della Juventus, colpito da un aneurisma cerebrale nel 2022, ha fatto ritorno nella struttura pugliese a un anno di distanza dalle dimissioni, portando con sé un carico di gratitudine e un sorriso raggiante.
«Qui ci sono tante persone che mi hanno aiutato ed è giusto ringraziarle – ha dichiarato Tacconi, visibilmente emozionato -. Abbiamo fatto un bel percorso riabilitativo e siamo riusciti a camminare. Sono venuto in questo centro anche per mia moglie, che è molto devota a San Pio».
Il ritorno di Tacconi è stato un momento intenso e commovente. L’ex portiere ha rivisto il suo letto di degenza, incontrato gli operatori sanitari che lo hanno curato e sostenuto, e ha voluto fare visita agli altri pazienti, condividendo con loro la sua esperienza e la sua forza d’animo.
«È stata una grande emozione per lui – ha sottolineato Michele Gravina, fisiatra medico dell’unità di Medicina fisica e riabilitativa -. Si è quasi commosso quando è entrato in reparto. Quei luoghi gli hanno anche ricordato tutte le sofferenze che ha dovuto affrontare durante l’iter riabilitativo».
Difesa salute
Ma Tacconi non è tornato a Casa Sollievo solo per ringraziare. L’ex portiere azzurro ha ritirato il premio “Difesa salute” e ha presentato il suo libro “L’arte di parare”, un’ulteriore testimonianza della sua voglia di ripartire e di dare il proprio contributo.
«Sarà il nostro testimonial per le attività sportive e lo sport inclusivo nel corso del prossimo anno», ha annunciato il sindaco di San Giovanni Rotondo, Filippo Barbano.