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Rsa “San Raffaele” del Foggiano, il Governo impugna la legge pugliese: «A rischio 75 lavoratori»

Il Governo impugnerà la legge regionale della Puglia n. 39 del 29 novembre 2024 che prevede l'internalizzazione delle Rsa "San Raffaele" di San Nicandro Garganico e Troia. Ne dà notizia il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, che parla di una decisione che «rappresenta un grave attacco al diritto dei cittadini…
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Il Governo impugnerà la legge regionale della Puglia n. 39 del 29 novembre 2024 che prevede l’internalizzazione delle Rsa “San Raffaele” di San Nicandro Garganico e Troia.

Ne dà notizia il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, che parla di una decisione che «rappresenta un grave attacco al diritto dei cittadini pugliesi di accedere a servizi sanitari pubblici e di qualità, mettendo a rischio il futuro di 75 lavoratori e l’efficienza di un servizio essenziale per la comunità».

Piemontese rimarca «l’incoerenza del Governo che, solo pochi mesi fa, con la nostra legge regionale n. 21 del 30 maggio 2024 che autorizzava un’operazione analoga per il centro di riabilitazione di Ceglie Messapica nell’Asl Brindisi, nulla ha opposto all’attuazione».

L’assessore regionale sottolinea che «una norma volta a salvaguardare i livelli occupazionali e a garantire continuità e qualità nei servizi sanitari trova un ostacolo che non ha giustificazione logica o economica».

Gli uffici regionali, sottolinea, «stanno indirizzando approfondimenti dettagliati alle articolazioni del Governo nazionale, affinché sia chiaro che il provvedimento regionale mira non solo alla stabilizzazione dei lavoratori ma anche a un utilizzo più efficace delle risorse pubbliche, dato che il passaggio del personale dalla gestione privata a quella pubblica non comporta un aumento significativo dei costi per l’Asl Foggia, garantendo, invece, maggiore stabilità e controllo diretto sui servizi erogati: impedire questo passaggio – prosegue Piemontese – rischia di lasciare 75 famiglie senza certezze e di impoverire il territorio di servizi essenziali».

L’assessore alla Sanità assicura che «difenderemo questa legge in tutte le sedi, inclusa la Corte Costituzionale perché la decisione del Governo rischia di colpire non solo i lavoratori coinvolti, ma anche i cittadini che meritano una sanità pubblica forte e vicina alle esigenze in particolare dei più fragili».

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