Attendono di essere ricevuti in prefettura per esporre i loro problemi e cercare soluzioni allo sfruttamento lavorativo per i residenti dell’ex ghetto di Rignano.
Inoltre, chiedono al sindaco di San Severo di tutelare quei lavoratori, che senza documenti, non possono ottenere regolari contratti e devono sottostare ai ricatti del caporalato. «Siamo fantasmi per le istituzioni che non ci tutelano e siamo abbandonati nel ghetto, dove da quasi 6 mesi hanno chiuso la foresteria che era l’unico presidio istituzionale per tanti kavoratori», afferma Alf Barì, sindacalista dell’Usb.