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Omicidio nella notte a Monte Sant’Angelo: un 38enne ucciso a colpi d’arma da fuoco

Un uomo di 38 anni, Leonardo Ricucci, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco a Monte Sant'Angelo, in provincia di Foggia. Il delitto è avvenuto in una zona impervia alla periferia del comune garganico. Sull'accaduto indagano i carabinieri, intervenuti sul posto. La vittima era già nota alle forze dell'ordine. Il sindaco D'Arienzo: «La mafia…
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Un uomo di 38 anni, Leonardo Ricucci, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco a Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia.

Il delitto è avvenuto in una zona impervia alla periferia del comune garganico.

Sull’accaduto indagano i carabinieri, intervenuti sul posto. La vittima era già nota alle forze dell’ordine.

Il sindaco D’Arienzo: «La mafia torna a uccidere»

«La mafia è tornata ad uccidere. Un fatto grave, che scuote profondamente la nostra comunità e che ci richiama a una consapevolezza fondamentale: non dobbiamo mai abbassare la guardia. Se per tanti anni Monte Sant’Angelo non ha vissuto episodi così drammatici, è grazie alla risposta forte e decisa dello Stato, delle forze dell’ordine, della magistratura, ma anche della comunità, delle sue istituzioni, delle associazioni, delle parrocchie, delle scuole, dei cittadini che hanno scelto da che parte stare». Così il sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo D’Arienzo, coordinatore per la Puglia di Avviso Pubblico, l’associazione nazionale degli enti locali e regioni contro mafie e corruzione, in merito all’omicidio del 38enne Ricucci.

«Monte Sant’Angelo è e deve continuare ad essere – continua il primo cittadino – una città che si oppone con fermezza a ogni forma di violenza e di condizionamento criminale. Le istituzioni e la società civile devono restare unite, oggi più che mai, in un fronte comune di legalità, giustizia e sicurezza. Ai cittadini rivolgo un appello: non lasciamoci intimorire, non cediamo all’indifferenza, custodiamo i valori della nostra comunità. Solo insieme possiamo difendere il futuro dei nostri figli e affermare che la cultura della vita e della legalità è più forte di qualsiasi mafia».

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