Si conferma il ruolo sempre più centrale della base di Amendola nel sistema dell’aeronautica militare, segnando un primato nel panorama nazionale nelle forza armate, visto che l’aeroporto foggiano è l’unico in Italia a dare ospitalità sia agli aerei F35-A che gli F35-B, la versione più evoluta e sofisticata del caccia multiruolo monoposto di quinta generazione con la recente riattivazione del 101° gruppo volo.
«Si tratta di un aereo tra più sofisticati e avanzati dal punto di vista tecnologico in dotazione alla nostra aeronautica che sarà posizionato ad Amendola che, ricordo, è per estensione la seconda base aerea d’Europa», afferma Gigi Iacomino, esperto di storia dell’aeronautica e profondo conoscitore delle vicende dell’Arma azzurra.
L’operatività
Dal primo luglio Amendola, sede del 32° stormo dell’Aeronautica militare, è stato riattivato il 101° gruppo volo dotato degli F-35B Stovl (Short Take Off and Vertical Landing), i caccia in grado di decollare in spazi più ridotti e di atterrare verticalmente e che rappresenta un’altra novità assoluta nel panorama delle forza armate italiane, visto che – dopo i contrasti dei primi anni passati – Aeronautica e Marina militare potranno “condividere” i velivoli a decollo verticale, attualmente imbarcati sulla portaeromobili come Cavour, Trieste e Garibaldi, ormai prossima alla pensione.
Tutto questo significa per lo scalo militare foggiano una maggiore operatività nel panorama della difesa Nato, con un occhio particolare agli scenari mediorientali, dato che gli F-35B possono essere riforniti in volo e avere un ampio raggio di azione e di controllo degli spazi aerei.
L’attività
Infatti, dal 2019 il 32° stormo partecipa alle operazioni Nato di Air Policing fuori i confini nazionali anche perché da febbraio 2020 è l’unico reparto nel panorama europeo che impiega congiuntamente sia l’F-35A (Ctol) sia l’F-35B (Stovl), contribuendo alla capacità air expeditionary dell‘aeronautica, mentre dall’inizio del 2022 il 32° stormo, con il velivolo di quinta generazione, assolve anche il servizio di Nato Qra (Quick Reaction Alert) a difesa dello spazio aereo della coalizione atlantica. Impiegando anche gli aeromobili a pilotaggio remoto (Apr) MQ-9A Predator B, con operazioni di intelligence, surveillance, target acquisition&reconnaissance (Istar), sia nazionali che di coalizione, mentre svolge anche attività di addestramento e ha più volte ospitato equipaggi stranieri, tra i quali anche piloti israeliani poi impegnati nei recenti scenari bellici iraniani.