Motocross e le tante discariche abusive sui sentieri dell’area protetta del Gargano

Occultare pare lo sport preferito sul Gargano, viene ancora meglio se si tratta di zone di grande valore boschivo e, magari, tutelate dal Parco, che fa quello che può – come i carabinieri forestali – ma con scarsi risultati.
Le discariche abusive nelle aree verdi del Gargano sono patrimonio dell’umanità. E più le zone sono difficili da raggiungere, più crescono gli illeciti e l’abusivismo. Nell’abbandono di rifiuti i garganici non hanno eguali in Capitanata, ci sono zone – specie nei territori di Ischitella, Carpino, Cagnano Varano e Rodi Garganico – dove gli inerti dell’edilizia albergano placidi e indisturbati ai piedi degli alberi o ai margini dei sentieri, meno battuti. Gli stessi che invece, vengono percorsi dagli appassionati delle due ruote: non bici, ma motocross, che spargono i loro fumi tossici in luoghi incontaminati, mentre con il rumore dei loro motori spaventano la fauna garganica.
L’allarme è stato denunciato, con tanto di fotografia, da un gruppo di guide naturalistiche che percorrono a piedi i sentieri più suggestivi del Gargano, gli stessi che richiamano l’attenzione degli appassionati di motocross, che entrano nelle zone verdi da punti di accesso prestabiliti e percorrono circuiti prefissati. Come dire che non farebbe poi così tanto difficile presidiarli e cogliere sul fatto chi si mette a cavallo di una due ruote rumorosa e puzzolente, ma che riescono sempre a farla franca perché fgirano con caschi e con moto senza targa.
Il gruppo delle otto guide ha preso carta e penna e segnalato in una lettera il fenomeno, documentando anche luogo e situazione, postando poi il tutto sui social. «Hanno fatto discutere le foto circolate sui social di due motociclisti nel tentativo di risalire il famoso sentiero Scannamugliera, in territorio di Monte Sant’Angelo, tra gli escursionisti increduli», scrivono Domenico Sergio Antonacci, Nicola Pazienza, Concetta Lapomarda, Luisa Arena, Jessica Pizzarelli, Valentino Dirodi, Matteo Falcone e Matteo Prencipe. Poi aggiungono «Non è una novità perché non è difficile incontrare nel weekend motociclisti nei sentieri, sia nelle zone Parco che nel Gargano in generale».
«La normativa nazionale e delle aree protette è chiara e vieta espressamente alle moto di circolare sui sentieri. Il nostro è in primis un appello alla tutela dell’ambiente, visto l’impatto delle emissioni sonore e di gas di scarico negli ecosistemi, ma vogliamo difendere anche il nostro diritto a lavorare in condizioni normali», concludono le guide.

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