«Un monito e una riflessione, una finestra sulla nostra realtà». È quanto vuole rappresentare il presepe realizzato dalla sezione dell’Avis di Monte Sant’Angelo che ha deciso di rappresentare la natività tra le macerie delle guerre attuali.
L’opera è stata realizzata con il patrocinio dell’assessorato comunale al Welfare.
«Non possiamo ignorare le guerre che continuano ad insanguinare il mondo», afferma il presidente dell’Avis di Monte Sant’Angelo, Antonio Rinaldi, che sottolinea come con il presepe si voglia evidenziare come «la vera pace, quella di Cristo, sia incompatibile con la violenza». Allo stesso modo, prosegue, non si può «richiamare la gioia della nascita di Gesù semplicemente integrandola in un contesto sereno, bensì creando un forte contrasto tra violenza e nascita, disperazione e speranza».
Nel presepe realizzato dall’Avis di Monte Santangelo, «al posto delle classiche statuine ci sono scene di vita quotidiana nelle località colpite dalle guerre. Attraverso questo presepe – prosegue Rinaldi – vogliamo invitare ad una riflessione profonda: che cosa significa per noi la Natività? È solo una tradizione o è un appello a costruire la pace anche in mezzo al caos della guerra?».
Rinaldi conclude con un messaggio di speranza. «L’invito – spiega – è quello di trovare la speranza e la fede anche nelle situazioni più difficili e a non dimenticare le vittime innocenti. La pace di Gesù non è fatta di armi, ma di amore e non teme la guerra».
