Se avessero immesso sul mercato i 3.500 esemplari di ricci di mare raccolti irregolarmente nelle acque della costa garganica, quattro pescatori di frodo avrebbero guadagnato circa 10mila euro. Ora, però, dovranno pagare una maxi multa da 8mila euro e fare a meno della loro attrezzatura, sequestrata dai finanzieri.
I militari hanno sorpreso i quattro nelle acque tra Manfredonia, Vieste e le isole Tremiti. I pescatori avevano raccolto i ricci in violazione delle legge regionale che impone il divieto di pesca per 3 anni.
Senza documenti relativi alla tracciabilità, inoltre, sono vietate la vendita e la commercializzazione dei ricci.
I 3.500 esemplari sequestrati nelle acque del Gargano sono stati immediatamente rigettati in mare, così da assicurane la sopravvivenza e garantire il ripopolamento dei fondali, anche in considerazione dell’equilibrio dell’ecosistema marino garantito appunto dai ricci di mare.