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Manfredonia, le 28mila tonnellate di grano canadese trasferite in un centro di stoccaggio

Le 28mila tonnellate di grano canadese, giunte nel porto di Manfredonia a bordo della nave Rooster, sono state trasferite in un centro di stoccaggio nel Foggiano. Il trasporto è avvenuto sotto la supervisione delle forze dell'ordine, dopo la manifestazione di protesta inscenata da agricoltori di Coldiretti che, ieri, avevano raggiunto l'imbarcazione con gommoni e motoscafi.…
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Le 28mila tonnellate di grano canadese, giunte nel porto di Manfredonia a bordo della nave Rooster, sono state trasferite in un centro di stoccaggio nel Foggiano. Il trasporto è avvenuto sotto la supervisione delle forze dell’ordine, dopo la manifestazione di protesta inscenata da agricoltori di Coldiretti che, ieri, avevano raggiunto l’imbarcazione con gommoni e motoscafi.

Coldiretti Puglia e Coldiretti Basilicata hanno reso noto che il carico è stato sottoposto ai previsti controlli sanitari e amministrativi. Gli agricoltori delle due regioni hanno seguito con staffette i mezzi pesanti carichi di grano dal presidio portuale fino al luogo di stoccaggio.

L’organizzazione agricola ha espresso preoccupazione per il crescente afflusso di grano dal Canada, evidenziando un aumento degli arrivi dell’82% nel solo mese di gennaio rispetto all’anno precedente.

Coldiretti ha inoltre sottolineato come in Canada sia consentito l’uso del glifosato nella coltivazione del grano, pratica vietata in Italia.

«È fondamentale tutelare le nostre aziende agricole e i consumatori, garantendo la reciprocità delle regole e la trasparenza dell’origine in etichetta», hanno dichiarato da Coldiretti.

L’iniziativa degli agricoltori si inserisce nel contesto della raccolta di firme promossa da Coldiretti per una legge europea di iniziativa popolare sull’obbligo di indicare l’origine di tutti i prodotti in commercio.

L’obiettivo è contrastare il fenomeno dell’Italian Sounding, spesso realizzato attraverso lavorazioni minime che non modificano sostanzialmente l’origine degli ingredienti. Coldiretti punta a una revisione del criterio dell’ultima trasformazione sostanziale per una maggiore trasparenza a tutela dei consumatori e dei produttori italiani.

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