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Foggia, l’Università intitola un’aula a Giovanni Panunzio: prima vittima di mafia in città

Nel giorno dell'anniversario della strage di Capaci - in cui persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro - l'Università di Foggia ha intitolato l'aula 1 della facoltà di Giurisprudenza a Giovanni Panunzio, prima vittima di mafia in città.…
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Nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci – in cui persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro – l’Università di Foggia ha intitolato l’aula 1 della facoltà di Giurisprudenza a Giovanni Panunzio, prima vittima di mafia in città.

Panunzio, imprenditore edile foggiano, fu ucciso dalla mafia il 6 novembre del 1992 per essersi ribellato alla richiesta del pagamento di una maxi tangente, e per aver denunciato i suoi estorsori.

L’iniziativa è stata promossa dall’Università di Foggia in collaborazione con il comune nell’ambito della manifestazione “La città che vorrei“.

«C’è molto da lavorare ancora, stiamo seminando nelle nuove generazioni. Siamo presenti sempre nelle scuole per seminare», commenta l’assessore alla Legalità del Comune di Foggia, Giulio De Santis.

Per Pina Panunzio, una dei figli dell’imprenditore, l’intitolazione di un’aula della facoltà di Giurisprudenza al padre «è un gesto molto importante. Un gesto dovuto alla figura di mio padre e testimonia la presenza delle istituzioni. È un tributo alla legalità in una giornata in cui si ricorda la strage di Capaci e la figura del giudice Falcone e non solo. Ai giovani dico che sono il futuro di questa città e devono capire quale sia la strada da perseguire», conclude.

Il rettore Lorenzo Lo Muzio sottolinea che «l’università svolge un ruolo cruciale come motore di trasformazione culturale e sociale nel territorio. Non si limita a formare competenze, ma agisce come catalizzatore di dialogo tra istituzioni, comunità e cittadini, promuovendo una visione condivisa di sviluppo sostenibile e inclusivo. L’Università è convinta che solo attraverso un impegno collettivo e partecipato si possano costruire città più giuste e vivibili».

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