Le stragi sulla Statale 16: niente lavori e tante vittime

Non c’entra nulla con i lavori di raddoppio e messa in sicurezza della strada, ma l’ennesimo incidente mortale sulla Statale 16, nel tratto tra Foggia e San San Severo, non a caso denominato “la strada della morte”, alza l’ennesimo interrogativo sulla sicurezza di quel tratto stradale. La conta dei morti si arricchisce di nuovi tristi episodi e storie che lasciano attoniti. Sabato sera è successo di nuovo. Questa volta a rimanere sull’asfalto di una calda serata del weekend da bollino nero per il traffico, è un uomo di orfgini straniere, probabilmente uno dei tanti “occupanti abusivi” dei casolari di campagna disseminati nell’infuocata piana ai piedi del promontorio garganico. Forse stava cercando di attraversare la strada quando è stato travolto da un’auto che non ha potuto evitare l’impatto e il cui conducente è stato trasportato all’ospedale sangiovannese Casa Sollievo della Sofferenza. Coinvolta anche una seconda auto, rimasta al centro della carreggiata, mentre la prima, forse dopo l’impatto con la bicicletta, è finita nella scarpata ribaltandosi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri per i rilievi del caso, i vigili del fuoco e il personale del 118.
Sulla “strada della morte” e sull’ennesimo incidente mortale, è intervenuta ancora una volta la segretaria provinciale della Cisl Foggia, Carla Costantino: «Basta stragi della morte. I cittadini meritano fatti e non prese in giro». La numero uno della Cisl provinciale fa riferimento al progetto di messa in sicurezza della statale 16 che l’Anas, in una conferenza presso il Comune di San Severo, nella quale annunciava che la consegna della strada, “con i lavori di ampliamento eseguiti, sarebbe avvenuta entro il 2021”.
Evidenzia la Costantino: «La strada è sempre nelle stesse identiche situazioni di pericolo assoluto, gli incidenti si ripetono con sistematicità impressionante e assistiamo a una scia di sangue inarrestabile. Ci domandiamo: ma che fine ha fatto il finanziamento di 130 milioni stanziato per i lavori ufficializzato nell’ottobre del 2017? Ci avevano detto che l’iter era fermo all’appalto dei lavori, che doveva esaurirsi nel 2018 per aprire il cantiere nel 2020». Insomma, si allungano i tempi di attesa, così come i nomi delle vittime sulla “strada della morte”.

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