Un blitz non riuscito che si è trasformato in un boomerang? L’interrogativo resta irrisolto, anche alla luce delle recenti polemiche sulla mappa del dimensionamento scolastico in Capitanata che, alla vigilia della decisione, “penalizzava” alcuni istituti del capoluogo e che adesso tocca la città retta dal presidente della Provincia, Giuseppe Nobiletti ritrovatosi ad affrontare un boomerang regionale – provocato da una lettura più attenta dei requisiti previsti dalle norme in materia – con l’accorpamento di due istituti viestani.
La presa di posizione
Arriva dall’assesssora all’istruzione del comune di Vieste, Graziamaria Starace – che molti vedono tra le candidate alle prossime regionali – un duro attacco alla Regione. «L’azione intrapresa dalla giunta regionale di accorpare l’istituto alberghiero Mattei all’Istituto Fazzini-Giuliani rappresenta uno sfregio alla nostra identità, alla nostra storia, alla nostra dignità» afferma Starace che aggiunge «ci troviamo a fronteggiare una decisione che ignora il lavoro istituzionale provinciale, degli stessi uffici regionali e calpesta il valore essenziale dell’istruzione nella nostra comunità. L’azione immotivata del vice presidente e assessore regionale Raffaele Piemontese, alla quale si è assistito, non può e non deve passare inosservata. Le scuole non possono essere semplicemente ridotte a freddi numeri, i ragazzi non sono merce da contabilizzare».
L’anticipazione
La notizia dell’acccorpamento è stata ufficializzata al giro di boa tra vecchio e nuovo anno: dal prossimo anno scolastico l’istituto alberghiero “Enrico Mattei” e l’istituto superiore “Fazzini-Giuliani” saranno accorpati in un unico grande istituto secondario di secondo grado. Una decisione adottata dalla giunta regionale il 30 dicembre (delibera n.1891) dell’anno scorso che aveva suscitato non poche perplessità per il cambio di rotta rispetto alle indicazioni emerse nei numerosi incontri ufficiali che si sono consumati in provincia di Foggia tra tavolo tecnico provinciale e dialogo sindacati e amministrazione provinciale, dove era stato confermato “il gradimento”, anche dei dirigenti scolastici, all’attuale assetto.
Il nuovo assetto
Una questione licenziata in tutta fretta con una interpretazionen dove «mancano i pareri fondamentali del tavolo tecnico, delle istituzioni scolastiche coinvolte, dell’Amministrazione provinciale e dell’Usr Puglia, elementi invece presenti in tutte le altre riorganizzazioni scolastiche approvate».
Non ci sarebbe nessuna ritorsione regionale sul presidente Nobiletti, ma una più accurata lettura dei numeri e delle nome previste, accompagnate dalla certezza che l’accorpamento avrà conseguenze sulla cancellazione di un posto di dirigente scolastico e uno di Dsga ma anche ripercussioni sul personale Ata e sulla disponibilità dei fondi a disposizione.