Ioanna, ragazza ucraina di 26 anni affetta da acondroplasia nanismo metatropico – malattia rara che ne limita la mobilità e la costringe su una sedia a rotelle – ha donato due sue opere agli agenti della questura di Foggia dopo aver ritirato un permesso di soggiorno di lungo periodo.
La ragazza è arrivata in Italia nel 2005, all’età di 7 anni, insieme a sua madre e da allora vive a Foggia. Ioanna affronta quotidianamente difficoltà che le impediscono di raggiungere l’autonomia. La sua storia fin dall’inizio è stata seguita dall’ufficio immigrazione della questura di Foggia.
È stato, raccontano i poliziotti, «un percorso segnato da sfide e anche da una straordinaria forza d’animo».
Oggi Ioanna, diventata presenza familiare nella sede di via Gramsci della questura, dopo aver ritirato il permesso di soggiorno, ha voluto salutare e ringraziare la dirigente e tutto il personale, lasciando un dono speciale per l’ufficio: due quadri realizzati da lei stessa, utilizzando la tecnica del mosaico.
«Questo dono – spiegano dalla questura – è simbolo di resilienza e gratitudine reciproca, emblema della sua capacità di trasformare le sfide in creazioni piene di colore e significato e dell’importanza delle relazioni costruite all’interno dell’ufficio immigrazione, contenitore di storie, vite vissute e spesso di sofferenze, punto di riferimento umano e professionale per coloro che, come Ioanna, lontani dal proprio Paese di origine, affrontano difficili percorsi di vita con coraggio e determinazione».