Una triplice firma per un unico argomento: il continuo triste elenco dei morti sul lavoro. Il documento arriva da Maurizio Carmeno, Carla Costantino e Luca Maggio, rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Foggia, dopo l’incidente avvenuto ad Ordona che è costato la vita ad un operaio di Cerignola, caduto da una pala eolica.
«Ancora una vittima sul luogo di lavoro, ancora una tragedia inaccettabile di un lavoratore che perde la propria vita. Basta. Le istituzioni ed il Governo intervengano per fermare questa strage. La sicurezza sui luoghi di lavoro non riguarda solo il lavoro, riguarda i diritti fondamentali di ogni persona».
Sul tema della sicurezza del lavoro i tre rappresentanti sindacali precisano: «Domani abbiamo convocato a Foggia, l’assemblea unitaria provinciale e indetto una settimana di mobilitazione su tutto il territorio nazionale perché è arrivato il momento di una azione generale e complessiva per porre fine a questa scia di morti e incidenti che sembra inarrestabile. Ribadiamo la nostra richiesta al Prefetto di Foggia,
Maurizio Valiante perché convochi immediatamente il ‘Tavolo permanente sul lavoro e sulla sicurezza’».
Dall’inizio del 2022 sono quasi 700 i morti sul lavoro in Italia, una media di 3 al giorno, e lo scorso anno sono state oltre una ventina le vittime in provincia di Foggia. Per questo, ricordano i tre sindacalisti «Sabato 22, da piazza Santi Apostoli a Roma, avanzeremo le nostre proposte per arginare il fenomeno che ha responsabilità precise. Si eludono le norme sempre più spesso perché erroneamente si pensa che la sicurezza sui luoghi di lavoro sia un costo e non un investimento – sottolineano Carmeno, Costantino e Maggio – i controlli sono insufficienti e non bastano da soli a bloccare gli incidenti. È un fenomeno di sottocultura, pericolosamente molto diffuso sui territori».
«Le richieste di Cgil, Cisl e Uil sono chiare e precise e vanno dall’utilizzo delle risorse del Pnrr ai criteri di qualificazione vincolanti per le imprese, dal potenziamento della formazione e dell’addestramento per le lavoratrici e i lavoratori ad un rafforzamento dei controlli e dell’azione ispettiva, da un coordinamento all’interno del sistema di vigilanza, che coinvolga anche le forze sociali, all’introduzione della ‘salute e della sicurezza del lavoro’ tra le materie scolastiche. Questa tragedia non è fatta di numeri, sono persone, donne e uomini, padri, mogli, mariti, figlie, amici che non fanno rientro a casa o in famiglia, sono vittime senza colpe».
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