Tre pregiudicati cerignolani sono stati arrestati (due un carcere e uno ai domiciliari) dai carabinieri di Pesaro per aver appiccato un incendio nello stabilimento industriale Sigilla di via Ricci, dove si producono imballaggi in cartone, l’11 aprile scorso. Una quarta persona, un uomo di Jesi, è destinatario, invece, di un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il movente del rogo è ancora avvolto nel mistero: le fiamme avevano distrutto il contenuto dell’area produttiva e compromesso anche la struttura (2.500 mq), con danni stimati tra 1,6 e 3,3 milioni di euro.
I risultati dell’indagine sono stati presentati oggi a Pesaro dai carabinieri e dal procuratore Marco Mescolini. L’esecuzione delle misure cautelari emesse dal gip di Pesaro è avvenuta il 24 giugno scorso: uno dei destinatari dei provvedimenti risulta ancora irreperibile e ricercato.
Gli investigatori hanno ricostruito i movimenti dei quattro indagati, tramite l’assunzione di testimonianze e dai filmati delle telecamere di videosorveglianza interni ed esterni allo stabilimento e lungo le strade.
Quattro persone a bordo di un’utilitaria, noleggiata a Torino da una persona estranea alle indagini, erano partiti quel pomeriggio da Cerignola, raggiungendo Pesaro tramite l’A14: arrivati davanti allo stabilimento, avevano forzato il portone d’ingresso, versato liquido infiammabile da una bottiglia per poi innescare le fiamme; poi i quattro erano tornati a Cerignola.
Dalle immagini è stato possibile anche ottenere un identikit degli autori del blitz per collocarli sul posto quella sera. Sono tuttora in corso indagini per stabilire il coinvolgimento di altri soggetti nell’evento delittuoso e per capirne il movente.