Il cuore spezzato di Foggia, 25 anni fa il crollo del palazzo di viale Giotto: morirono 67 persone

Ricorrono oggi i 25 anni del crollo del palazzo di viale Giotto a Foggia dove, alle 3:20 della notte dell’11 novembre del 1999, morirono 67 persone. Pochi furono gli abitanti dell’edificio sopravvissuti.

Ieri sera nel Giardino della Memoria si è svolta una cerimonia di raccoglimento e preghiera, in memoria delle vittime, alla presenza delle autorità istituzionali, civili e religiose della città, di familiari e tanti cittadini.

Il presidente dell’associazione che riunisce i parenti delle vittime, Mimmo Caldarulo, ha stigmatizzato gli atti di vandalismo compiuti da ignoti che hanno oltraggiato il monumento che raffigura un cuore lacerato e riporta i nomi di chi ha perso la vita in quella tragica notte, e ha ricordato che quattro corpi non sono mai stati ritrovati. «Questo Giardino, questo monumento è il loro cimitero: abbiatene cura, abbiatene rispetto», ha detto. «Un appello che condividiamo e rilanciamo, nella speranza che tali episodi non avvengano mai più», è scritto in un messaggio del Comune.

Erano presenti la sindaca Maria Aida Episcopo, il vicepresidente della giunta regionale Raffaele Piemontese e l’arcivescovo di Foggia-Bovino Giorgio Ferretti.

Allo scoccare della mezzanotte le campane della Cattedrale di Foggia (in rappresentanza di tutte le chiese della città), assieme a quella della torre comunale, hanno suonato venticinque rintocchi. Tanti quanti sono gli anni trascorsi dal crollo al civico 120 di viale Giotto.

Sabato nella pinacoteca civica “Il 9Cento” è stata inaugurata una mostra fotografica di Monica Carbosiero intitolata “L’incubo e la speranza” organizzata dal Comune in collaborazione con il Foto Cine Club, un potente e toccante reportage che ripercorre quelle giornate, dall’arrivo dei primi soccorritori alla celebrazione dei funerali. La mostra rimarrà aperta fino al 22 novembre e poi diventerà itinerante negli istituti scolastici, per trasmettere e tramandare la memoria alle nuove generazioni.

Tra le immagini più significative quella in bianco del cratere, scattata dall’alto, che ritrae il palazzo imploso su se stesso, accompagnata dal testo “Viale Giotto. 25 anni dopo, lo stesso dolore, lo stesso amore“, è stata diffusa anche su manifesti 6×3 collocati in tutta la città negli spazi riservati all’ente. Inoltre nell’aula magna dell’Università è stato proiettato in anteprima il docufilm “Civico 120” di Lorenzo Sepalone.

Oggi la deposizione di una corona di fiori al Memoriale delle vittime del crollo, al cimitero.

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