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I fondi per i ghetti usati per altro, beffati i braccianti in Capitanata: «Da mesi chiediamo chiarezza»

Tace il commissario nominato dal Governo per il superamento dei ghetti e per la gestione dei 200 milioni di euro del Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr), destinati a contrastare l’emergenza abitativa negli agglomerati di lamiere e legno, nati abusivamente in varie zone della Penisola, ma in massima parte concentrate nelle campagne della Capitanata, dove sono previsti investimenti per 114 milioni di euro.

Ma l’indicativo presente non è il tempo giusto, meglio l’imperfetto, perché una buona parte di quei fondi sembrano destinati altrove. «Forse ad alimentare impegni di spesa presi dal Governo a livello internazionale» è la voce che si rincorre in queste ore, dove la presa visione del fallimento dell’operazione ghetti è tangibile e sconfortante per migliaia di braccianti stipati nelle loro baracche fredde e puzzolenti.

La situazione

«Il commissario di Governo (il prefetto Maurizio Falco, ndr) ha disertato l’ultimo incontro romano e nessuno del Governo ha saputo dare risposte esaustive ai nostri interrogativi» evidenzia Giovanni Tarantella, segretario provinciale della Flai Cgil, che aggiunge: «Solo il 10 per cento della somma a disposizione è stato impegnata, mentre abbiamo come orizzonte la data di giugno 2026 che è vicinissima da un punto di vista delle tante cose che bisogna ancora fare, per questo già da diversi mesi abbiamo lanciato l’allarme sul rischio di perdere i fondi a disposizione».

Pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà: l’esponente del sindacato non chiude la porta alla speranza, ma appare chiaro che la volontà di Palazzo Chigi va in altra direzione e contempla una rimodulazione dei fondi Pnrr da destinare ad altri interventi.

Intanto, dopo il vertice in Prefettura a Foggia dello scorso primo ottobre presto ci sarà un incontro per fare il punto della situazione sugli interventi programmati: dovrebbero arrivare 324 moduli abitativi da parte della Regione, una campagna di raccolta dei rifiuti nei ghetti e il trasporto dei braccianti. Il classico topolino partorito dalla montagna, mentre i ghetti continuano a crescere in numero di occupanti e baracche abusive.

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