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Gargano, ogni tre giorni un sisma. Pianosa a rischio per lo tsunami

Quella delle 6.29 di venerdì scorso, è stata la 112° scossa sismica – pari o superiore al secondo grado della scala Richter – registrata dall’inizio dell’anno in Capitanata, quasi tutte con epicentro in mare, al largo del Gargano.

Il sisma, di magnitudo 2.9, è stato registrato a una profondità di 29 chilometri, con l’epicentro localizzato a circa 6 chilometri da Rodi Garganico e Peschici, e a 7 chilometri da Ischitella e Vico del Gargano, in un perimetro che ha aveva già attirato le attenzioni degli studiosi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), soprattutto per la frequenza dei fenomeni registrati nella zona, anche se un terremoto di questa entità può essere percepito dalla popolazione, ma raramente causa significativi danni.

Il contesto

La serie di scosse registrate rappresentano la normale evoluzione del sistema di faglie presenti sia in Adriatico che sul Gargano, come aveva evidenziato tempo fa Michele Morsilli del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara. Purtroppo, il Promontorio è un territorio ad alto rischio sismico e le scosse registrate – tutte finora di lieve entità – fanno parte di periodi in cui si alternano momenti di minore o maggiore intensità sismica.

Il rischio tsnumani

Una forte scossa sismica in mare avrebbe conseguenze non solo sull’entroterra, ma potrebbe cambiare la geografia costiera del Gargano. Infatti, secondo la «tsunamimap», elaborata da Invg e Ispra, sarebbero numerose le zone costiere che finirebbero sott’acqua se colpite da uno tsunami.
L’acqua cancellerebbe la zona costiera di Lido del Sole e Foce Varano, ma «metterebbe fine» alle numerose baie – tanto amate dai turisti – tra Peschici e Vieste, oppure penetrerebbe nella fascia costiera tra Siponto e Margherita di Savoia. Peggio ancora andrebbe a tutta la fascia costiera della laguna di Lesina e finirebbe per ridimensionare la superficie dell’arcipelago delle Isole Tremiti, visto che l’isola di Pianosa si ridurrebbe a poco più di uno scoglio e tutte le zone basse dell’isola di san Nicola sarebbero sommerse dall’acqua.

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