Parte l’iter per la riqualificazione del Teatro Mediterraneo presentato in Comune a Foggia dalla sindaca Maria Aida Episcopo e gli assessori Pino Galasso, Davide Emanuele e Alice Amatore insieme ai dirigenti e al progettista Augusto Marasco e al vicepresidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese.
La prospettiva
L’adeguamento funzionale e strutturale impiantistico e per l’acustica, l’antincendio e le barriere architettoniche dell’anfiteatro Mediterraneo, riporterà il contenitore culturale all’aperto costruito a partire dagli anni ‘70 ai suoi antichi fasti, quando su quel palco si esibirono Bob Dylan seguito da Gino Paoli, Cesare Cremonini Giorgia, Stefano Bollani e tanti altri. Inaugurato nel 1995 e chiuso dal 2010, e da allora continuamente depauperato e vandalizzato, il Teatro Mediterraneo è oggetto di un investimento totale stimato di 8 milioni e 800mila euro, grazie a 6 milioni stanziati dalla Regione Puglia e 2 milioni 800mila euro dal Comune di Foggia. La capienza passerà da 3.095 a 3.300 spettatori, in funzione delle valutazioni finali della Commissione Pubblico Spettacolo che autorizzerà il funzionamento a lavori ultimati.
La procedura
Il bando per la procedura di gara aperta per l’esecuzione dei lavori (Stralcio funzionale 1) è stato pubblicato il 23 gennaio scorso sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Un «traguardo meraviglioso» come è stato definito dall’assessore all’Urbanistica e Lavori pubblici per un luogo che attendeva da 15 anni un intervento. Accanto agli spazi teatrali ci sono un bar da 110 metri quadrati, dei laboratori da 80 metri, un esterno da 640 metri quadri, sei camerini con 900 metri quadri.
Il sogno Baglioni
Galasso si è lasciato andare anche a un momento di amarcord, donando a Raffaele Piemontese un vecchio biglietto di uno spettacolo di Claudio Baglioni datato 2000. «Baglioni ha annunciato che nel 2026 farà il suo ultimo grande tour, potremmo invitarlo anche a Foggia». «Abbiamo preteso che queste risorse potessero divenire la speranza di una storia nuova, dal buio e dalla dismissione ad un luogo di produzione- ha osservato l’assessore regionale – Gli investimenti sulla cultura sono un fattore essenziale per far fermentare l’antimafia sociale per la sfida di una rinascita possibile che riparte da luoghi simbolo. Serve un cambio radicale, con un approccio meno burocratico. Anziché pensare a difendere se stessi occorre pensare agli obiettivi: quando si lavora per un obiettivo di interesse regionale non ci sono corresponsabilità di cui aver paura. È stata una scelta politica, la Regione poteva decidere di destinare quei 6 milioni per qualunque altra opera pubblica, ma abbiamo voluto dare la possibilità al Nord della Puglia di un contenitore culturale importante. Foggia non può essere esclusa da determinati circuiti. La sfida vera è far tirare dritto e senza intoppi il cantiere. C’è stato il primo step, adesso bisogna fare in modo che questo cantiere proceda dritto, veloce e senza intoppi per staccare il primo biglietto per il nuovo spettacolo nel nuovo Teatro Mediterraneo».
Parla Episcopo
La sindaca è consapevole che lo spazio non può avere la stessa gestione del passato. Gli spazi annessi potrebbero essere affidati all’esterno. «Non possiamo replicare scippi e vandalismi, non è solo una struttura da ammirare ma da fare condividere con sistemi di vigilanza adeguati».