La Procura di Foggia ha notificato la conclusione delle indagini relative all’omicidio del 19 giugno scorso, di cui rimase vittima il fruttivendolo 50enne Giovanni Mastropasqua. Secondo gli inquirenti, a compiere il delitto sarebbe stato il 44enne Donato Romano, fermato dai Carabinieri poche ore dopo la scoperta del cadavere di Mastropasqua, che era riverso sul sedile di guida della sua Smart in via Zuretti. I militari erano risaliti a Romano grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza prelevate nella zona dell’omicidio.
Il presunto movente
Subito dopo l’arresto, Romano, incensurato, aveva dichiarato di aver ottenuto in prestito da Mastropasqua ad aprile 1.500 euro per acquistare gli attrezzi che gli servivano per la sua attività di muratore: aveva cominciato a restituire le rate del prestito ma in soli due mesi l’importo totale si era triplicato e l’artigiano non era più riuscito a far fronte al debito.
A quel punto, stando a Romano, Mastropasqua avrebbe cominciato a minacciare di morte lui e i suoi familiari se non avesse ottenuto la cifra richiesta. Il 19 giugno, i due si erano dati appuntamento davanti alla filiale delle Poste di via Testi e Romano avrebbe fatto vedere a Mastropasqua l’estratto del proprio conto sul quale c’erano solo pochi euro. I due, a bordo della Smart, si sarebbero spostati in via Zuretti dove, racconta Romano, è scoppiata una lite durante la quale avrebbe sparato «per difendersi». Il proiettile ha raggiunto la gola della vittima, risultando fatale.
Le accuse
La procura contesta al 44enne l’omicidio premeditato, porto illegale di armi e ricettazione della pistola scacciacani, modificata per sparare veri proiettili. Tra l’altro, i carabinieri avevano ritrovato l’arma, nel mese di luglio in un box che sarebbe stato in uso allo stesso Romano. Entro 20 giorni, Romano potrà presentare memorie difensive o di essere nuovamente interrogato. Se riuscirà a far escludere l’aggravante della premeditazione, potrà anche chiedere di essere processato con il rito abbreviato che comporta la riduzione di un terzo della pena.









