La giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia, Maria Michela Valente, letta e accolta la richiesta della pubblico ministero, Anna Landi, titolare del fascicolo, ha fissato l’udienza preliminare a carico di 24 persone, a vario titolo indagate, nello scandalo dei falsi attestati Tfa.
Nel dispositivo del decreto che stabilisce l’udienza preliminare, viene scritto che, secondo l’accusa, gli indagati nel procedimento avrebbero affermato, nella domanda per essere iscritti negli elenchi aggiuntivi delle graduatorie provinciali per le supplenze del personale docente ed educativo, presentata all’Ufficio scolastico territoriale della Provincia di Foggia nell’aprile scorso e preordinata a ottenere l’inserimento nella graduatoria per accedere all’insegnamento, “falsamente di aver conseguito il titolo di specializzazione per l’insegnamento sul sostegno nella scuola secondaria di secondo grado” presso un istituto privato.
I soggetti
Gli indagati sono quasi tutti della provincia di Foggia, in particolare di Cerignola, Stornara, Stornarella Carapelle, Foggia, San Giovanni Rotondo e Manfredonia; uno solo risulta residente a Lacedonia. Tutti dovranno comparire il 20 febbraio dinanzi al giudice per l’udienza preliminare in camera di consiglio. A meno che tutti o qualcuno di loro non chieda il giudizio abbreviato prima dell’udienza fissata da Valente.
Così come risulta parte offesa i nel procedimento il Ministero della pubblica istruzione.
In aula
Arrivano così in tribunale una serie di fatti che, soprattutto nel territorio dei Cinque Reali siti, ha fatto più discutere negli ultimi anni: ovvero l’attività di Lady Tfa, un’avvocata che avrebbe messo a punto un sistema per ottenere diplomi di scuola media superiore, grazie alla complicità di un istituto privato campano, così da poter accedere ai corsi per insegnanti di sostegno e anche in questo caso con procedure facilitate in virtù di persone compiacenti.
Tale titolo ha consentito a molti di fare di conseguenza ingresso nel modo della scuola diventando insegnanti di sostegno. Un fenomeno che ha avuto una grande diffusione tanto che, sempre nel territorio del Basso Tavoliere, ha visto molte persone cambiare attività, reinventandosi docenti. Basti per questo proprio l’elenco di 24 indagati reso noto nei giorni scorsi e che sono stati convocati per l’udienza preliminare. Infatti tra essi ci sono, ad esempio, ma non è l’unico caso, tre persone imparentate tra loro: si tratta di una mamma e due suoi figli che hanno partecipato al percorso formativo illecito, diventando insegnanti di sostegno, grazie appunto al sistema ideato e oliato da Lady Tfa,
Un affare illecito che ha creato delle storture nel sistema scolastico soprattutto per quanto riguarda il sostegno ai ragazzi più fragili, diventati loro malgrado soggetti utili all’agognato posto fisso, come recita Checco Zalone, da parte di tanti che hanno fatto “carte false” pur di diventare insegnanti e percepire così il famoso stipendio mensile, a danno dell’offerta formativa che la scuola dovrebbe garantire.