Nel giorno più caldo dell’estate, quando il termometro in Capitanata ha toccato i 44 gradi all’ora di punta, sono state messe a dura prova le squadre di vigili del fuoco della provincia di Foggia. Roghi e incendi dappertutto con gli uomini in divisa costretti a percorrere decine di chilometri a bordo dei mezzi in dotazione per impedire che le fiamme distruggano vegetazione e strutture. Nel pomeriggio di ieri, ben quattro incendi sono divampati quasi contemporaneamente. Quello più grave a Lesina dove le fiamme hanno avvolto lo stabilimento di un’azienda che lavora prodotti ittici, provocando danni alla struttura e ai macchinari. Un altro a San Severo ha visto occupata una squadra di pompieri, così come un rogo nelle campagne di Cerignola.
Intanto, all’azienda agricola, annessa alla Zaccagnino, la onlus di San Nicandro Garganico, sono andate in fumo diverse piante di pregiati ulivi. Le fiamme hanno addirittura superato la strada provinciale che costeggia l’azienda per raggiungere l’uliveto. In prima battuta, dopo che la direzione ha allertato i vigili, in attesa del loro intervento, si sono adoperati i dipendenti della Zaccagnino a bordo di un trattore per impedire che il fuoco divampasse ancora di più distruggendo una quantità ancora più grande di alberi.
Solo cinque giorni fa, oltre 50 ettari di macchia mediterranea erano andati in fumo sul promontorio del Gargano nei pressi di San Marco in Lamis. In quella occasione era stato necessario l’impiego di mezzi aerei per domare le fiamme. Così anche l’estate del 2023 si caratterizza per l’annoso problema dei fuochi, generati sicuramente dalle alte temperature e alimentati dal vento di scirocco, ma spesso causati dall’incuria degli uomini che mettono in campo azioni che favoriscono il divampare delle fiamme. Insomma, il caldo non dà tregua e ora ci si mettono anche gli incendi.