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Foggia, l’annuncio delle ronde per la sicurezza in città. L’assessore alla Legalità: «Idea di bassa lega»

Bisognerà aspettare settembre per vedere in strada i volontari dell’associazione Foggia Sicura, sodalizio annunciato dal commissario cittadino della Lega, Vincenzo Paglia, «per offrire un supporto operativo alle forze dell’ordine». Dopo la boutade di qualche tempo fa di Forza Nuova con le “passeggiate della sicurezza”, ecco la nuova ricetta per garantire tranquillità e vivibilità ai cittadini del capoluogo daunio. «L’obiettivo dichiarato è quello di affiancare le forze dell’ordine nelle attività di controllo e prevenzione, offrendo un contributo civico in un contesto che, secondo la Lega, necessita di interventi drastici», sostengono i promotori dell’iniziativa.

Al di là del politichese, la questione ha suscitato reazioni in città: se da una parte ha sollecitato i populismi più facili da parte dei commentatori da tastiera, dall’altra ha provocato la replica delle istituzioni cittadine.

La reazione

L’assessore alla legalità, Giulio De Santis non concede appelli: «È una iniziativa di bassa lega. I salviniani invece di tirare fuori dal cilindro certe scempiaggini dovrebbero chiedersi come mai il Governo, dove siedono anche loro, non manda più agenti e carabinieri a Foggia?».

Chiaro il riferimento alla necessità di avere più personale a disposizione per maggiori controlli, soprattutto nei quartieri più a rischio. «Qui avremmo bisogno di almeno 200 tra agenti e carabinieri in più. E non ci vengano a consolarci con il personale in trasferta che costa il doppio e dopo un po’ va via. Qui serve gente che resti», sostiene ancora De Santis.

La situazione

Foggia vive un paradosso tutto italico: è tra le città inserite nell’operazione Strade Sicure, che prevede la presenza dell’Esercito, a presidio dei luoghi più sensibili e strategici, ma le mimetiche sono solo nel centro di permanenza di Borgo Mezzanone. Come dire: nella città della Quarta mafia il pericolo maggiore viene dai migranti stipati nell’alveare della contrada, eretta nelle campagna assolate del Tavoliere. «L’esercito c’è a Bari oppure a Lecce, ma nella nostra città non mette piede, nonostante abbiamo zone, come il Quartiere Ferrovia, tra le più alta concentrazione di stranieri e immigrati», osserva sempre De Santis e aggiunge sibillino «forse qualcuno invece di spendersi in iniziative senza senso dovrebbe sollecitare il Governo a fare la sua parte per la sicurezza dei cittadini foggiani».

Intanto, arriva la proposta di attivare un canale di comunicazione diretto tra residenti, amministratori, opposizione, forze dell’ordine, prefettura e stampa locale. Una sorta di gruppo WhatsApp chiamato “Difendiamo il Quartiere Ferrovia-Filo Diretto”.

I programmi

Comunque, l’amministrazione comunale del capoluogo non è rimasta ferma. Ha attivato una serie di interventi, proprio per garantire maggiore sicurezza nelle zone più a rischio della città, «ma con i nostri limitati mezzi non possiamo incidere più di tanto sulla sicurezza urbana che dev’essere un tema a livello nazionale», sostiene De Santis.

L’azione dell’amministrazione guidata da Maria Aida Episcopo è stata indirizzata verso due obiettivi: l’aumento della videosorveglianza e la maggiore presenza della polizia locale nelle zone più a rischio.

Per il primo obiettivo, con un investimento di circa 42 mila euro, sarà presto operativo il sistema di sorveglianza nelle zone della movida foggiana, soprattutto nell’area di piazza Mercato.

Il secondo, anticipato dall’apertura di un presidio di agenti locali nello scalo intermodale, è la realizzazione della quarta caserma dei carabinieri, vicino la Villa comunale: prevista una spesa di 1,3 milioni di euro e un’operatività entro 8 mesi dall’avvio dei lavori, «ma le nuove unità possono già venire» è l’invito che De Santis rivolge al ministro Piantedosi. Qualcuno della Lega farà da portalettere?

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