È finita con un accoltellamento l’ennesima rissa scoppiata nella notte nel quartiere Ferrovia di Foggia. A denunciare l’episodio sono i residenti della zona riferendo che nel parapiglia tra «alcuni stranieri visibilmente fuori di testa, ubriachi a più non posso nonostante l’ordinanza anti-alcol in vigore», sarebbero state rotte alcune bottiglie e una persona sarebbe rimasta ferita da un fendente al fianco.
«Ancora sangue sull’asfalto dove camminano i nostri figli, i nostri anziani, le nostre famiglie», commentano gli esponenti del Comitato quartiere Ferrovia che hanno scritto al prefetto di Foggia, alla sindaca Episcopo e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
«Da anni – si legge nella missiva – denunciamo le stesse cose: baby gang che agiscono in branco, risse che esplodono senza preavviso, accoltellamenti in pieno centro, furti a raffica, bivacchi, spaccio, degrado. E da anni ascoltiamo parole, note stampa, conferenze, foto di rito» ma, proseguono i residenti, «le nostre grida d’aiuto cadono nel vuoto da anni: sembra più importante sapere i nomi e i cognomi dei residenti che in una democrazia libera denunciano il degrado, piuttosto che provare a risolverlo».
Nella lettera, il Comitato chiarisce che i cittadini non chiedono «miracoli», ma la presenza dello Stato. «Vi chiediamo – si legge – l’impiego dei militari nell’ambito di operazione “Strade Sicure”, in concorso con le forze di polizia, come già avviene in tante città d’Italia; vi chiediamo pattuglie dinamiche, a piedi, negli orari e nei luoghi caldi; vi chiediamo che le ordinanze esistenti siano fatte rispettare sul serio, con numeri, report, sanzioni. Vi chiediamo tempi certi, responsabilità firmate, trasparenza. Non slogan: risultati».