«Leggi e pratiche discriminatorie colpiscono nel nostro Paese milioni di lavoratori stranieri». È uno dei motivi della protesta di decine di migranti che stamattina si sono ritrovati davanti alla Prefettura di Foggia.
Anche nel capoluogo dauno si è tenuta la mobilitazione indetta in tutta Italia dall’Usb (Unione sindacale di base). Nel corso della manifestazione i vertici del sindacato hanno chiesto e ottenuto un incontro con il prefetto per discutere alcuni punti. Prima di tutto, dicono dal sindacato, «le difficoltà per l’ottenimento di qualsiasi documento che di diritto dovrebbe essere garantito» e poi ancora «le difficoltà nell’affittare una casa, nell’apertura di un conto bancario, nell’accesso al servizio sanitario, fino alla necessità di affrontare intere giornate davanti agli uffici immigrazione delle questure per ottenere un appuntamento».
Dall’Usb chiariscono che «nel contesto specifico della Capitanata, la situazione è ulteriormente aggravata dai problemi che riguardano la popolazione presente nella foresteria per i lavoratori agricoli di Torretta Antonacci, nelle campagne di San Severo».
Il sindacato ricorda «la difficoltà nell’ottenimento dei titoli di soggiorno per gli aventi diritto» e «il rilascio della carta d’identità per i residenti sul territorio comunale di San Severo non prima di quattro o cinque mesi» con le «difficoltà che l’assenza di tale documento implica per il pieno godimento dei diritti costituzionalmente riconosciuti».
Dalla Prefettura, assicura Antonio Di Gemma dell’Usb, «c’è la massima disponibilità alla risoluzione dei problemi. Attendiamo l’incontro con i vertici della questura per la questione relativa al rilascio dei permessi di soggiorno».