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Foggia, donna perde la vita durante il soccorso: i familiari aggrediscono con calci e pugni il personale del 118

Ancora un'aggressione brutale ai danni del personale del 118, stavolta scatenata dalla rabbia dei parenti di una donna che, purtroppo, ha perso la vita durante l'intervento. L'episodio di violenza, avvenuto ieri a Foggia, è l'ennesimo campanello d'allarme sulla crisi dell'emergenza-urgenza nel Foggiano. Secondo quanto riportato, la chiamata d'emergenza ha visto l'arrivo di due ambulanze, una…
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Ancora un’aggressione brutale ai danni del personale del 118, stavolta scatenata dalla rabbia dei parenti di una donna che, purtroppo, ha perso la vita durante l’intervento. L’episodio di violenza, avvenuto ieri a Foggia, è l’ennesimo campanello d’allarme sulla crisi dell’emergenza-urgenza nel Foggiano.

Secondo quanto riportato, la chiamata d’emergenza ha visto l’arrivo di due ambulanze, una anche da Cerignola, entrambe prive di medico a bordo. Questa carenza cruciale avrebbe scatenato la furia dei parenti della paziente: gli inermi operatori sono stati colpiti con calci, pugni e persino vasi lanciati dai balconi.

Ambulanze senza medico e personale “abbandonato”

Il consigliere regionale Napoleone Cera ha espresso «sincera solidarietà» ai lavoratori, ma ha denunciato con forza l’insostenibilità della situazione. «In provincia di Foggia ormai le ambulanze partono sempre più spesso senza medico, o addirittura senza infermiere», ha dichiarato Cera, evidenziando il limite degli operatori che, pur preparati, possono solo trasportare il paziente, ma non «curarlo, stabilizzarlo, fare la differenza tra la vita e la morte».

Cera ha sollevato interrogativi diretti alla Regione, alla Asl Foggia e a Sanitaservice (che gestisce il personale), accusandoli di lasciare gli operatori del 118 «abbandonati». La denuncia riguarda l’organizzazione ridotta all’osso, turni massacranti, mezzi insufficienti e l’assenza di adeguate tutele, comprese le indennità di rischio.

Il consigliere ha criticato aspramente il silenzio di ASL e Sanitaservice, definendolo «assordante» e dettato dalla «paura di macchiare la campagna elettorale» in corso. «Non va affatto tutto bene. E il silenzio istituzionale è la prova più vergognosa», ha aggiunto Cera.

La situazione è talmente critica che gli operatori, ha sottolineato Cera, sono costretti a chiedere le bodycam per difendersi, anziché per lavorare meglio. «È questa la sanità che la Regione Puglia e la Asl Foggia promettono ai cittadini e ai lavoratori?» ha chiesto.

Cera ha concluso con un appello: «Serve una sanità che funzioni davvero, che protegga chi lavora e rispetti chi soffre. Serve coraggio politico, non passerelle elettorali. Perché la vita e la sicurezza di chi salva gli altri non possono essere una questione di fortuna».

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