La Procura di Foggia ha chiuso le indagini sul presunto giro di tangenti al comune del capoluogo foggiano che vede coinvolti tra gli altri l’ex sindaco, il leghista Franco Landella, e l’ex presidente del consiglio comunale, Leonardo Iaccarino, quest’ultimo uno dei principali accusatori dell’ex primo cittadino.
Il comune di Foggia è stato sciolto per mafia il 6 agosto scorso. Dai 14 indagati della prima fase dell’inchiesta si è saliti agli attuali 17. Tra questi vi sono ex amministratori pubblici, dipendenti comunali, imprenditori e privati cittadini. Sono accusati, a vario titolo, di tentata concussione, corruzione, peculato, tentata induzione indebita e istigazione alla corruzione. Adesso gli indagati hanno venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati, depositare memorie difensive e sollecitare nuove indagini.
Dopodiché‚ la Procura deciderà se chiedere il rinvio a giudizio.
L’inchiesta, che si basa su accertamenti, intercettazioni e parziali ammissioni di alcuni indagati, ha portato tra il 30 aprile e il 22 maggio 2021 all’arresto di una mezza dozzina di persone, compresi l’ex sindaco, l’ex presidente del consiglio comunale, alcuni consiglieri comunali e imprenditori. Gli indagati da tempo sono tornati in libertà. Al centro dell’inchiesta una serie di appalti per la pubblica illuminazione, progetti urbanisti, forniture e acquisti di regali a scopo privato di materiale vario pagato con fondi in dotazione all’ex presidente del consiglio comunale. Tra le parti offese ci sono il comune di Foggia e due imprenditori.