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Foggia, calcio e legalità allo stadio Zaccheria: l’Antimafia difende lo sport

Una giornata di sport e impegno civile ha unito Foggia nel segno della legalità. Allo stadio Pino Zaccheria, in occasione della partita tra Foggia e Benevento, la Giornata della Legalità ha voluto ricordare le vittime di tutte le mafie, trasformando il campo da gioco in un simbolo di riscatto e responsabilità collettiva. Prima del fischio…
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Una giornata di sport e impegno civile ha unito Foggia nel segno della legalità. Allo stadio Pino Zaccheria, in occasione della partita tra Foggia e Benevento, la Giornata della Legalità ha voluto ricordare le vittime di tutte le mafie, trasformando il campo da gioco in un simbolo di riscatto e responsabilità collettiva. Prima del fischio d’inizio, si è svolta una conferenza col procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, originario di Foggia, insieme al procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi, alla presidente della terza sezione penale del tribunale di Bari Giulia Romanazzi e ad altri magistrati impegnati nel contrasto alla criminalità organizzata.

Il «caso Foggia»

Melillo ha ricordato come, a sei mesi dal commissariamento del Calcio Foggia 1920, l’intervento giudiziario rappresenti un passo necessario per restituire trasparenza e libertà al mondo sportivo locale, troppo a lungo segnato da condizionamenti esterni. «L’intervento – ha spiegato – è stato reso indispensabile dalla gravità e sistematicità delle condotte criminali che hanno tentato di infiltrarsi nella gestione della società. Non si tratta di una misura punitiva, ma di un accompagnamento verso un modello di gestione sano e conforme ai principi di legalità».

Un’azione, dunque, che vuole tutelare non solo l’impresa sportiva, ma anche il suo significato più profondo: quello di comunità e identità condivisa. «L’amministrazione giudiziaria – ha aggiunto Melillo – mira a salvaguardare non soltanto il capitale economico, ma anche quello di passione sportiva e memoria collettiva che ruota attorno al Foggia. È un patrimonio che deve fondersi con la passione civile di ogni cittadino».

Il messaggio lanciato allo Zaccheria è chiaro: il calcio non può e non deve essere terreno fertile per le logiche criminali, ma spazio di educazione, partecipazione e riscatto. La presenza delle istituzioni, dei magistrati e delle forze dell’ordine in un contesto così popolare conferma la volontà di ricucire il legame tra sport e legalità, riaffermando il valore dello stadio come luogo di incontro, non di paura.

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