Prima il racket delle mozzarelle con gli attentati alla pizzeria di Giovanna Parlante, poi la tragica morte di Francesco Troiano, ucciso con un punteruolo agli occhi per un bottino di poche centinaia di euro, adesso la profumeria. La zona stadio di via Guido D’Orso è teatro di crimini feroci.
Lo conferma anche l’imprenditore Alessandro Zito, titolare dell’azienda edile AZ e vittima negli anni scorsi di gravi atti intimidatori. Zito il prossimo 17 gennaio si presenterà insieme ad altri 15 colleghi tra piccoli industriali e commercianti alla città con l’associazione antiracket nel segno dei fratelli Luciani.
«Quella è un’area della città particolarmente attenzionata – osserva – è grave che continuino ad esserci attentati, dopo le varie indagini e il presidio delle forze dell’ordine. Come associazione ci affidiamo totalmente a Tano Grasso, sappiamo tutti che l’unione fa la forza, se non si comprende questo non ne veniamo a capo. La nostra idea è quella di unire le esperienze e andare avanti, dare un supporto a chi subisce intimidazioni, aiutare nella denuncia, perché così a Foggia non si può più andare avanti».
L’intervista completa ad Alessandro Zito su L’Edicola del Sud.