La crisi del settore cerealicolo ha portato alla mobilitazione gli agricoltori del Centro-Sud Italia. Questa mattina, delegazioni di cerealicoltori provenienti da tutta la Puglia e da altre regioni si sono riunite davanti alla Camera di Commercio di Foggia per protestare contro il prezzo del grano al ribasso e chiedere maggiore trasparenza nelle quotazioni.
«Il prezzo del grano è al ribasso e questo non ci fa stare tranquilli. Tra il prezzo basso e le calamità che subiamo nei campi, noi siamo quasi in defalut», ha dichiarato Domenico Viscanti, cerealicoltore e presidente regionale di LiberiAgricoltori Puglia.
Ritorno alla quotazione in presenza e richiesta della CUN
Il cuore della protesta riguarda le modalità di quotazione del grano. Dalla pandemia di Covid-19, la Borsa merci di Foggia, considerata il “granaio di tutto il Centro-Sud”, ha quotato il grano esclusivamente online. I cerealicoltori chiedono che la Camera di Commercio di Foggia torni a quotare in presenza, permettendo agli agricoltori di essere «testimoni di come vengono fatti i contratti».
Un’altra richiesta pressante è l’istituzione della CUN (Commissione Unica Nazionale), promessa dal Ministro dell’Agricoltura per il 1° gennaio 2026. L’obiettivo è avere un’unica commissione nazionale per tutti i prezzi del grano, garantendo uniformità e maggiore stabilità.
Allarme per i piccoli comuni e la qualità del cibo
Virgilio Caivano, coordinatore nazionale della Rete dei Piccoli Comuni Italiani, ha messo in guardia sulle conseguenze del tracollo del comparto: «Se salta il comparto agricolo per centinaia di piccole e medie aziende zootecniche e rurali dei piccoli comuni, è il disastro finale». Caivano ha ricordato che il 97% della produzione tipica italiana proviene dai piccoli comuni, e il fallimento del settore agricolo comprometterebbe la qualità dei prodotti sulle tavole delle famiglie.
«La battaglia degli agricoltori della provincia di Foggia è da sostenere perché riguarda il futuro dei ragazzi e delle famiglie», ha concluso.