S’infiamma la protesta degli autotrasportatori in provincia di Foggia.
Nella giornata di domenica un centinaio di autisti hanno protestato in maniera pacifica, sulla SS16, km 655 in direzione Foggia, in prossimità di un distributore di carburante.
Al centro della protesta l’aumento del costo del gasolio che sta gravando pesantemente sulle imprese del comparto.
«Non ce la facciamo più a camminare con 1 euro e 75 centesimi a litro. Non riusciamo nemmeno a coprire le spese – spiega un autotrasportatore esasperato dai rincari -. Al mese sostengo in media dai 3.000 ai 3.500 euro di spese in più tra gasolio, autostrada e manutenzione del veicolo. Chiediamo al Governo la pubblicazione dei costi minimi di esercizio delle imprese di autotrasporto, per consentire a queste ultime di condividere gli aumenti in questione con la committenza e che fissi per la nostra categoria il costo del gasolio tra un euro e un euro e venti a litro».
Tra le autorità presenti alla manifestazione, l’onorevole pentastellato, Giorgio Lovecchio, prende la parola accogliendo le motivazioni del comparto.
«Ho partecipato con grande tristezza, alla manifestazione degli autotrasportatori di Capitanata – spiega l’onorevole -. Sono allo stremo perché messi ‘in ginocchio’ dal caro gasolio, del metano, dell’Adblue e da tutto ciò che ne consegue».
Lovecchio poi si sofferma sulla problematica dell’additivo Adblue, necessario per ridurre le emissioni di azoto contenute nei gas di scarico dei motori diesel: «Molti veicoli non possono neanche circolare, quindi la spesa da affrontare è essenziale per lavorare. L’aumento del prezzo del metano ha reso più costosa la produzione di questo speciale additivo, il cui costo è salito alle stelle».
L’onorevole del M5S si auspica che «il Governo intervenga nell’immediatezza, perché gli autotrasportatori sono la colonna portante dell’economia italiana e in questo modo si mette in ginocchio ogni comparto che dipende dalla loro instancabile attività».
Vicino agli autotrasportatori anche il sindaco di Lucera Giuseppe Pitta, presente alla manifestazione, che chiede una riforma del costo dell’energia che possa sostenere i trasportatori, le imprese e tutte le famiglie italiane.
«Io sono a disposizione di questa categoria e di tutte le categorie e le famiglie che sono in difficoltà a causa dell’elevato costo dell’energia – chiosa in ultima battuta il sindaco-. Il Governo non ci può ignorare».
Per l’avvocato Pasquale D’Anello, legale di alcuni autotrasportatori e tra gli organizzatori della manifestazione odierna, sul suo sfondo vertono altri due problemi: la lesione del diritto al lavoro e la distanza tra le istituzioni ed i cittadini.
«Solo se si riuscirà a fornire risposte concrete ad alcuni dei punti oggi evidenziati – afferma con decisione e risolutezza l’avvocato – si riuscirà ad evitare la chiusure di molte aziende di autotrasporto o licenziamenti di autisti e di conseguenza ad avvicinare il cittadino alla politica».
Poi D’Anello conclude con un cauto ottimismo la sua riflessione sulla manifestazione: «Oggi notavo che molti di loro ci credono ancora nelle Istituzioni, speriamo che non li deludano».