«Il mio era un invito a onorare la democrazia. Perché per natura preferisco il confronto alle decisioni prese a tavolino»: Annamaria Fallucchi, senatrice di Fratelli d’Italia, torna sul discorso pronunciato al termine del congresso cittadino di San Nicandro Garganico, che ha visto trionfare la sua fedelissima Giovanna La Piscopia. Parole durissime («Questo congresso non è stato gestito con lealtà e trasparenza») che hanno fatto rumore all’interno del partito pugliese.
Senatrice, perché quell’atto di accusa?
«Non era un atto di accusa, ma un invito a onorare e rispettare la democrazia. Capisco che possa aver dato fastidio, ma l’importante è che il messaggio sia passato».
Ma perché ha pronunciato quelle parole?
«Nella mia città sono state espresse due candidature per la guida della segreteria del partito. Qualcuno voleva che i due aspiranti, che tra l’altro sono giovani e pieni di entusiasmo, facessero un passo indietro e che io fossi nominata garante. Mi sono opposta, accettando il rischio di perdere in casa mia, non solo perché gli impegni familiari, professionali e parlamentari non mi avrebbero consentito di onorare il ruolo di garante, ma soprattutto perché ritengo che il confronto sia il sale della democrazia oltre che il miglior modo per far crescere il partito».
Chi le ha proposto la nomina?
«I vertici provinciali di Fratelli d’Italia».
E per quale motivo?
«Forse perché qualcuno non voleva che un candidato prevalesse sull’altro. Ma io non amo questa logica. Preferisco il confronto aperto e leale alle decisioni prese a tavolino che non fanno altro che allontanare i militanti. È la mia natura moderata».
Quindi c’è una spaccatura nel partito?
«Oggi, in Puglia come nel resto d’Italia, noi di Fratelli d’Italia non ha senso essere divisi in correnti. Per un semplice motivo: siamo tutti meloniani e io stessa mi ritengo una meloniana di ferro».
A proposito di Meloni, Arianna, capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia e sorella della premier, ha ordinato di convocare i congressi a Foggia e Cerignola: è stata lei a sollecitare?
«Ho chiesto al collegio dei garanti dei congressi, di cui faccio parte insieme con Arianna Meloni e Giovanni Donzelli, di fissare la data delle consultazioni. E ringrazio Arianna Meloni per l’attenzione al territorio. Questa stessa data, però, è stata definita a Bari in un incontro tra i parlamentari Marcello Gemmato e Giandonato La Salandra con il consigliere regionale Giannicola De Leonardis».
Perché i congressi di Foggia e Cerignola sono stati finora rinviati?
«Forse perché non si vuole dare all’esterno l’idea di una divisione interna. Ma se non si raggiunge un’intesa vera, il confronto tra due diverse linee di pensiero è doveroso e deve avvenire nella massima serietà e responsabilità. Dopodiché, a risultato acquisito, bisogna ricompattarsi perché il nostro avversario non è dentro ma fuori al partito. Ricordiamo la lezione di Pinuccio Tatarella: l’armonia fa vincere».