È passato un mese da quando Gennaro Fiscarelli, 32 anni, è uscito di casa per trascorrere la serata con gli amici ed è svanito nel nulla, né una notizia, né un indizio, nonostante una settimana di ricerche da parte delle Forze dell’ordine, che hanno anche utilizzato un cane molecolare per scoprire eventuali indizi nell’area dove è stata ritrovata l’auto e il telefono del giovane al rione Fornaci, poco distante da casa sua.
La solitudine
Di Gennaro nessuna traccia, così giunge un ulteriore appello da parte di Giuseppina Di Biase, la mamma del ragazzo, che aggiunge particolari ancora più inquietanti sulla vicenda, con dichiarazioni rilasciate al collega Michele Cirulli di Marchiodoc «è un mese senza che nessuno tra gli amici e i conoscenti mi abbia fatto una chiamata», annota la signora che rimette insieme i pezzi di quello che resta di una scomparsa confusa, inquietante, misteriosa datata la sera del 5 ottobre scorso. L’ultimo lascito di Gennaro è stata rinvenuto all’indomani della scomparsa: la sua auto carbonizzata, poco fuori il centro abitato, e a pochi metri il telefono cellulare, intatto e spento, analizzato dai carabinieri che indagano sulla scomparsa. Poi è calato il silenzio. «Nemmeno dall’amministrazione comunale hanno fatto una chiamata, io e mio figlio siamo cittadini di Cerignola, non siamo stranieri, mi hanno lasciata senza nessun conforto», dice ancora Giuseppina, che aggiunge: «se non fosse per le mie amiche e i miei familiari sarei sola». Nessuno tra amici e conoscenti di Gennaro si sarebbe fatto vivo con la mamma, nemmeno per testimoniare vicinanza umana e affetto: «sembra che tutti abbiano paura di scrivermi o di parlare», constata Di Biase.
Il particolare
Inoltre, la mamma racconta un particolare ancora non emerso e cioè che «Gennaro ha bisogno ogni giorno di farmaci come la cardioaspirina. Se è ancora vivo deve prendere queste compresse». Poi l’accorato appello: «vorrei sapere se Gennaro è vivo o se è morto. E se è morto mi chiedo come mai non me lo fanno ritrovare. Cosa avrà mai potuto commettere per farlo sparire per sempre?», chiede Giuseppina, che non nasconde di aver paura: «poco dopo la scomparsa di mio figlio ho cambiato le chiavi di casa, visto che quelle di Gennaro non so se erano in macchina o se le ha prese qualcuno. Quando entro in garage, soprattutto la sera, corro subito dentro casa, non dormo più sola se non con le amiche che si danno il turno. Ho paura che qualcuno possa entrare in casa e farmi del male. Adesso ho tutte le ansie del mondo» dice tra le lacrime.