Carlantino riabbraccia il suo museo civico che riapre dopo 15 anni con una mostra archeologica su “Passato e presente, Carlantino e i suoi bronzi – L’identità culturale di una piccola comunità raccontata attraverso le produzioni artigianali”.
La mostra rientra in un progetto più vasto di valorizzazione dell’ampio patrimonio storico-archeologico del paese in provincia di Foggia, al confine tra Puglia e Molise, e che vede attraverso la riapertura del museo civico un altro tassello di rilancio e rinascita.
La mostra, che vuole raccontare, attraverso gli oggetti più rappresentativi, i valori e gli ideali delle genti che hanno abitato questi luoghi, è stata curata dall’archeologa Antonella Frangiosa e dall’architetto Maria Maggio.
«I nostri beni archeologici, data la loro importanza e il forte valore culturale, devono essere valorizzati e promossi sia per dare un contributo alla storia di questi luoghi sia per incrementare e creare nuove forme di turismo in una zona già particolarmente ricca dal punto di vista naturalistico e ambientale», ha dichiarato il sindaco Graziano Coscia.
Nel deposito archeologico di Carlantino sono stati raccolti più di duemila reperti archeologici che vanno dal neolitico iniziale all’età medievale. L’aspetto più importante è che provengono tutti dall’agro di Carlantino. I primi ritrovamenti sono stati effettuati circa 40 anni fa con tre tombe del III e II secolo a.C. Dai corredi funerari dell’età sannita, si intuisce la ricchezza storica di questo popolo. Si tratta di pezzi pregiati di una raccolta archeologica di indiscusso valore a livello nazionale. Senza dimenticare i reperti bizantini e normanni.