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Scuola, uffici spostati a 35 km. Scoppia la protesta a Carlantino: «Passiamo al Molise»

Trentacinque chilometri da percorrere in 40 minuti di auto. È la distanza che i genitori e gli studenti di Carlantino, nel Foggiano, devono percorrere se hanno necessità di recarsi nella segreteria della scuola. A denunciarlo è Graziano Coscia, sindaco del comune dei Monti Dauni, "minacciando" l'indizione di un referendum per il trasferimento di Carlantino dalla…
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Trentacinque chilometri da percorrere in 40 minuti di auto. È la distanza che i genitori e gli studenti di Carlantino, nel Foggiano, devono percorrere se hanno necessità di recarsi nella segreteria della scuola.

A denunciarlo è Graziano Coscia, sindaco del comune dei Monti Dauni, “minacciando” l’indizione di un referendum per il trasferimento di Carlantino dalla Puglia al Molise. «Se Emiliano non ci vuole – afferma il primo cittadino – lo dica, così il paese e la nostra diga di Occhito li facciamo passare al Molise».

Alla base delle ire di Coscia c’è la soppressione della dirigenza scolastica dell’ormai ex Istituto dei Monti Dauni di Celenza Valfortore, di cui erano parte le scuole di Carlantino, a seguito del dimensionamento scolastico varato dalla Regione Puglia. Ora la segreteria scolastica per i carlantinesi si trova nell’ambito dell’istituto comprensivo “Giuseppe Mandes” di Casalnuovo Monterotaro, distante 35 chilometri anziché i 7 che collegano Carlantino a Celenza Valfortore.

«Dei diritti delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi e delle loro famiglie si fa carta straccia – afferma Coscia -, costringendo i genitori a percorrenze che d’inverno diventano ancora più lunghe a causa di pioggia, ghiaccio e neve. Senza considerare l’aggravio dei costi».

Per il sindaco «il messaggio che la Regione Puglia e il presidente Michele Emiliano lanciano con questo provvedimento è mortificante, perché accelera il già avanzatissimo processo di abbandono dei comuni delle aree interne della Puglia. La scuola è un diritto garantito dalla Costituzione, per tutti – prosegue -, anche per i nostri paesi. Per la Regione Puglia ormai siamo comuni lontani, marginali, una seccatura di cui si può fare a meno. Questo è inaccettabile».

Il primo cittadino carlantinese chiede al governo regionale di tornare sui propri passi e riaprire la dirigenza scolastica di Celenza Valfortore. La stessa richiesta di rivedere il nuovo piano delle aggregazioni scolastiche era stata già fatta anche dal sindaco di Vieste e presidente della Provincia di Foggia, Giuseppe Nobiletti, contrario all’accorpamento dell’istituto alberghiero “Mattei” all’istituto superiore “Fazzini-Giuliani” di Vieste.

«Se nei prossimi giorni non avremo risposte dall’ente regionale ci mobiliteremo attuando forme di protesta molto forti, compresa la richiesta referendaria per aderire alla provincia di Campobasso», assicura Coscia.

La protesta del sindaco di Carlantino, si apprende, ha pieno sostegno da parte del Molise e ha acceso una speranza anche per la sopravvivenza stessa della regione molisana e dell’intera provincia di Campobasso. Non solo, il passaggio di Carlantino alla piccola regione del Molise rappresenta per Campobasso un patrimonio enorme soprattutto per quanto riguarda le risorse idriche con il passaggio contestuale al Molise della diga di Occhito.

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