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Capitanata: il risiko dei candidati dopo il voto per le provinciali. Cera rilancia: «L’umile Napoleone»

Con l’assenza dei pesanti voti ponderati foggiani, i cui consiglieri sono fuori dalla politica per lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, l’elezione del nuovo presidente dell’Ente Provincia dipenderà dalle altre città della Pentapoli, ma soprattutto dal Gargano, che da solo vale quasi metà dei voti ponderati, con le importanti medie città di Monte…
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Con l’assenza dei pesanti voti ponderati foggiani, i cui consiglieri sono fuori dalla politica per lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, l’elezione del nuovo presidente dell’Ente Provincia dipenderà dalle altre città della Pentapoli, ma soprattutto dal Gargano, che da solo vale quasi metà dei voti ponderati, con le importanti medie città di Monte Sant’Angelo, San Nicandro, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Vieste.

È dal Gargano, che arriva il sannicandrese Antonio Zuccaro, che con i suoi oltre 4mila voti è l’uomo più votato della lista trasversale del presidente in carica Nicola Gatta, il quale ha tutta la voglia di ripresentarsi per un secondo mandato. La bravura di Zuccaro, ex ceriano di ferro, ora Udc, secondo gli osservatori, è stata quella di saper lavorare fuori dalla sua pettorina partitica, andando a recuperare anche rapporti personali che valicano l’appartenenza Udc.
La stessa bravura che ha dimostrato Nicola Gatta, capace d’imporsi e di ottenere insieme ai suoi candidati quasi la metà dei consensi degli emilianisti, che potevano contare sul cartello civico, sul M5S e sul Pd ricusato.
Sul Gargano sono determinanti anche i voti dell’altro eletto centrista, Giuseppe Mangiacotti, il quale per ora congelerà i suoi voti, ben 3968, per attestarsi all’opposizione insieme a Paolo Soccorso Dell’Erba e Antonio Potenza. «Non prenderemo deleghe per ragioni politiche», conferma il sindaco di Apricena, che su queste colonne ha illustrato nel dettaglio il suo pensiero sull’amministrazione del sindaco di Candela. Sono garganici i voti di Roberto Augello, eletto coi Fratelli d’Italia, che ha totalizzato 1915 voti e Angela Lombardi, che da Monte ha ottenuto 1696 preferenze.
Non è un caso che Giuseppe Nobiletti, il sindaco di Vieste, sulla cui candidatura a presidente sta lavorando il vicepresidente della Regione Raffaele Piemontese, sia stato in questi anni un acerrimo nemico sul tema della viabilità della gestione Gatta a Palazzo Dogana. Proprio il sindaco di Candela sta cercando di recuperare visibilità con le strade anche sull’Alto Tavoliere. Come lui stesso ha comunicato sono iniziati i lavori di manutenzione straordinaria sulle strade provinciali 23 “Sprecacenere” e 24 “Ponte di Spini – Circumsanseverina Est”, che oltre a permettere l’accesso a numerose aziende agricole, conducono al “Ghetto di Rignano”.
«Queste strade erano ridotte a mulattiere. È importante assicurare i collegamenti con queste zone, che per lungo tempo sono state trascurate», ha rimarcato il presidente. Il politico candelese fa paura a molti. È netto l’ex parlamentare Angelo Cera, oggi consigliere comunale nella sua città. «Gatta ha strameritato il suo risultato, io non ho fatto nulla. Secondo me deve assolutamente ripresentarsi, contro il Pd di Giuseppe Nobiletti ha grosse chance di vincita. Il suo successo è la dimostrazione che parecchia gente lo segue, l’Udc aveva l’11 per cento con quasi 70 consiglieri, oggi si parla di risultati personali, certi trionfalismi sono incomprensibili. Antonio Zuccaro ha lavorato bene, è una novità, è un grande amico mio e mi ha fatto enormemente piacere la sua elezione. Nicola Gatta ha i numeri, ma una rondine non fa primavera».
Ma è Forza Italia la vera bella addormentata della Montagna Sacra secondo l’ex deputato.
«Ho rimproverato a qualcuno che in Forza Italia non ci possono essere solo due uomini al comando o avere in un’unica città tutto il potere – rileva – quando qualcuno si lamenta che sono spariti dai piccoli Comuni deve battersi il petto, Forza Italia ha una potenzialità incredibile e dovrebbe fare un bagno di umiltà, bisogna giocare di squadra, senza l’aiuto di Napoleone Cera e Leo Di Gioia non ci sarebbe stato neppure il consigliere regionale. Sono disponibile a organizzare insieme con Giandiego Gatta una squadra, per recuperare sul territorio un elettorato incredibile. Napoleone è totalmente disponibile a mettersi il saio dell’umiltà per rilanciare Forza Italia sul territorio».

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