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Ascoli Satriano, il progetto del sindaco Sarcone: tutela e valorizzazione con la «Protezione civile sull’archeologia»

Esiste un petrolio che può diventare fonte energetica per il territorio, senza inquinare. Si tratta del patrimonio archeologico che resta ancora sottoterra, nascosto ai più, ma certamente di grande interesse archeologico e di notevole potenziale per richiamare l’attenzione dei turisti e degli studiosi.

La pianura, sempre più desertica, non è quella del Texas. Non ci sono torri, se non quelle devastanti dell’eolico, a pompare olio nero dalla terra. Siamo nella Piana cara a Federico II, da sempre crocevia di popoli e luogo di importanti insediamenti abitativi. Ogni zolla, in una vasta area del Tavoliere, parla. Racconta del tempo che fu e conserva la bellezza artigianale e la potenza economica delle città di un tempo. Come nel caso di Ascoli Satriano, luogo che non è solo quello dei Grifoni, ma è simbolo della “fertilità” della terra da un punto di vista archeologico e storico. Da queste parti semini grano e ti ritrovi vasi terracotta, mosaici, preziosi cimeli che echeggiano della importanza di una zona nella storia tardo antica.
Così a Vincenzo Sarcone, primo cittadino di Ascoli Satriano, è venuta una idea: perché non rendere la città il fulcro delle professionalità archeologiche del futuro. L’Università di Foggia è a due passi e il luogo facilmente e comodamente raggiungibile.
«Bisogna cambiare passo nella valorizzazione del nostro patrimonio», afferma il sindaco che continua: «Abbiamo conquistato grande visibilità con i Grifoni, ma adesso dobbiamo mettere a sistema tutto il nostro patrimonio e cercare di dare maggiore concretezza a un progetto capace di coinvolgere più soggetti, altrimenti saremo condannati a vivere di rendita sui Grifoni, ma non costruire nulla in prospettiva per le future generazioni, l’economia della città e combattere lo spopolamento delle aree interne».
E allora, Sarcone, lancia l’idea: «perché non ospitare in città la scuola di specializzazione universitaria sull’archeologia? Il Comune metterebbe a disposizione i locali in comodato gratuito e garantirebbe la loro fruizione, in cambio l’università di Foggia attiva i corsi ad Ascoli Satriano, così da garantire la presenza degli studenti e dei docenti». Ma non è tutto. Il sindaco va anche oltre e chiede alla Regione Puglia di realizzare nei locali di prossima ristrutturazione del castello ducale la scuola di formazione per la tutela dei beni culturali in emergenza. Ovvero, formare – attraverso un protocollo d’intesa con ministero e nucleo tutela del patrimonio culturale dei carabinieri – i volontari e il personale della Protezione civile, chiamato a intervenire in caso di calamità, così da garantire maggiore tutela e messa in sicurezza anche del patrimonio archeologico e architettonico della Puglia.

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