È stata eseguita ieri pomeriggio, presso il dipartimento di medicina legale del policlinico di Foggia, l’autopsia sulla salma di Nicola Marino, il 59enne deceduto lo scorso 22 aprile. L’uomo era precipitato da un ponteggio alto circa sette metri all’interno di un’azienda di lavorazione del marmo ad Apricena, nel Foggiano, dove era impiegato come guardiano e, secondo i suoi legali, anche risiedeva.
L’esame autoptico è stato condotto dalla dottoressa Stefania De Simone dell’istituto di medicina legale di Foggia. La perizia completa è attesa entro 90 giorni, e si prevede che possa fornire chiarimenti essenziali sulle cause del decesso.
Nicola Marino lavorava nell’azienda dal 2023, avendo un contratto come misura alternativa alla detenzione. I suoi avvocati, Cosimo Damiano Cirulli e Maurizio Iocola, hanno sottolineato che l’uomo viveva all’interno della stessa ditta, in un’ala adibita alle sue esigenze quotidiane, e hanno fin da subito sollecitato gli accertamenti, inclusa l’autopsia, per «chiarire con precisione le cause del decesso».
L’incidente è stato immediatamente oggetto di indagine da parte dei carabinieri, coordinati dalla Procura. Il magistrato ha inoltre disposto accertamenti tecnici irripetibili sul cellulare della vittima e su altri reperti sequestrati sul luogo del tragico evento. A lanciare l’allarme fu un collega che, udito un tonfo, accorse per prestare aiuto al 59enne, purtroppo già senza vita. Le indagini proseguono per far luce sulla dinamica e sulle eventuali responsabilità.