Era destinato al Sud Italia – in località situate in Puglia, Calabria e Campania – l’alcol etilico introdotto di contrabbando sul territorio nazionale da una società di trasporto polacca.
È quanto hanno scoperto i finanzieri del gruppo di Treviso che, durante un servizio di controllo su strada, hanno intercettato, all’altezza del casello autostradale di Roncade, un tir che trasportava 24mila litri di alcol etilico proveniente dalla Polonia, spacciato per disinfettante.
Immediata è stata l’attivazione della locale Procura, con la denuncia, per il reato di contrabbando, dei tre responsabili e con il sequestro del prodotto alcolico, insieme all’autoarticolato.
L’alcol etilico, portato dalla Polonia e introdotto in Italia attraverso il valico di Tarvisio, risultava acquistato da una società con sede a Reggio Calabria ed era destinato in una località del Foggiano. Il prodotto era scortato da falsa documentazione che lo classificava come liquido disinfettante, al fine di eludere i controlli delle merci che fanno ingresso nel territorio nazionale.
I reati contestati ai tre indagati, di cui due polacchi e un italiano residente in provincia di Reggio Calabria, sono la sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa, nonché l’irregolarità nella circolazione di prodotti sottoposti ad accisa.
Le indagini avviate dopo il fermo dell’autoarticolato hanno poi permesso di accertare che, prima del carico sequestrato, la stessa società di trasporto polacca aveva già effettuato ulteriori tre consegne illecite di alcol etilico di contrabbando, per un totale di 72mila litri, recapitate in località situate tra le province di Bari, Napoli e Reggio Calabria.
L’alcol etilico sarebbe stato utilizzato per produrre illegalmente, all’interno di laboratori clandestini, bevande alcoliche.