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A Foggia la marcia “Facciamo rumore”, il corteo contro la violenza sulle donne: «Non è un fatto privato»

Non un minuto di silenzio, ma chilometri di "rumore". È questa la risposta di Foggia nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Il capoluogo dauno ha risposto presente all'appello lanciato dalle istituzioni – Università, Comune e Provincia – riversandosi nelle strade per la marcia “Facciamo rumore”, un’iniziativa divenuta simbolo di una comunità che…
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Non un minuto di silenzio, ma chilometri di “rumore”. È questa la risposta di Foggia nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Il capoluogo dauno ha risposto presente all’appello lanciato dalle istituzioni – Università, Comune e Provincia – riversandosi nelle strade per la marcia “Facciamo rumore”, un’iniziativa divenuta simbolo di una comunità che non intende più voltarsi dall’altra parte.

Tra i manifestanti, con una delegazione nutrita e significativa, c’era anche l’ASL Foggia, a ribadire che la lotta alla violenza di genere è anche una priorità sanitaria e sociale.

Il serpentone umano è partito dal cuore universitario di via Arpi, davanti al Dipartimento di Studi Umanistici, per poi snodarsi lungo le arterie principali della città: da via Duomo a Corso Garibaldi, passando per Piazza Cavour e Piazza Giordano, fino a concludersi in Piazza Italia, davanti all’ex Caserma Miale. Un cammino simbolico, rientrante nel programma antiviolenza “R.I.S.A.L.T.O.” e nel progetto PRO-BEN, che ha visto sfilare fianco a fianco studenti, cittadini e rappresentanti delle istituzioni.

L’impegno dell’Asl

Per l’ASL erano presenti figure chiave nella gestione del supporto alle vittime e delle pari opportunità: dalla Direttrice del Distretto Socio Sanitario Cinzia Piccaluga alla coordinatrice del Servizio Civile Universale Annarita Stoppiello, passando per la Presidente del CUG Mariella Romano, la referente del Tavolo Tecnico “Salute e Medicina di Genere” Teresa Prisco e la consulente Anna Michelina D’Angelo.

«La presenza di ASL Foggia testimonia l’impegno costante dell’Azienda nel promuovere una cultura della prevenzione e della tutela», ha dichiarato Cinzia Piccaluga. «In un contesto sociale che continua a registrare episodi di violenza fisica, psicologica ed economica, è fondamentale “fare rumore” per rompere il muro del silenzio. Questa marcia è un atto di responsabilità e un segnale di presenza accanto a chi soffre».

Il messaggio lanciato dalla piazza è netto: la violenza domestica e di genere non può restare chiusa tra le mura di casa. «La manifestazione di oggi è un segnale forte: la violenza sulle donne non è un fatto privato, ma una violazione che riguarda l’intera comunità», ha sottolineato Annarita Stoppiello. «Scendere in piazza significa ribadire che non accettiamo l’indifferenza. Fare rumore è necessario per chi non riesce ancora a parlare e per chi, purtroppo, non può più farlo».

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