Mani infarinate, sguardo attento e la forza di chi ha attraversato un secolo di storia senza perdere il sorriso. A 102 anni compiuti lo scorso agosto, Maria Inglese non rinuncia al suo rito: preparare a mano le cartellate e i calzoncelli (ripieni di castagne o mandorle) per il Natale.
Nel piccolo comune di Rocchetta Sant’Antonio, sui Monti Dauni, Nonna Maria è una celebrità, essendo l’unica ultracentenaria dei circa 1.500 residenti. Ma è soprattutto un esempio di autonomia straordinaria: vive da sola, cura la sua casa e segue un’alimentazione sana, concedendosi – come svelano i nipoti – il lusso di un bicchiere di vino al giorno.
Una vita di lavoro e memoria
Orfana di madre a meno di due anni, cresciuta dai nonni paterni e poi “madre” per i suoi fratellastri, Maria ha lavorato per decenni nei campi del tavoliere, specialmente a Cerignola. Una tempra d’altri tempi che oggi guida una “tribù” composta da 4 figli, 10 nipoti, 11 pronipoti e 4 trisnipoti. La sua figura è così iconica da essere finita al centro di uno studio antropologico, avviato anni fa dal professor Aldo Colucciello e portato avanti dall’associazione “Liberamente”. «Nonna Maria è memoria vivente – spiega Andrea Gisoldi dell’associazione –. Studiamo il suo dialetto, le sue abitudini e i suoi gesti per preservare l’identità della nostra comunità. Lei ha sempre partecipato attivamente alla vita del paese, arricchendo anche il Presepe Vivente con i suoi prodotti tipici».