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Una mozione da poco

Ieri pomeriggio, nella calma di una classica e scontata domenica ferragostana, prima è arrivata via mail in redazione una “Dichiarazione congiunta del capogruppo Francesco Ventola, a nome di tutto il gruppo regionale di Fratelli d’Italia”, e poi via quelle dei rispettivi componenti (donne e uomini) che hanno rincarato la dose. Accipicchia, quanta fretta! Corro con gli occhi a leggere l’oggetto e cosa scopro con giornalistica delusione? Che si trattava di una richiesta di dimissioni di Gianna Elisa Berlingerio, direttrice del dipartimento dell’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Puglia. E non potevano aspettare lunedì? Mai sia, avrà detto qualcuno.

Le dimissioni vanno chieste im me dia ta men te, scandendo le sillabe con tono perentorio. E così è stato. Ma perché tanta fretta? Perché, concedendo un’intervista al quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno”, Berlingerio ha dichiarato che, a seguito della decisione del Governo centrale di finanziare con il Fondo di coesione solo gli investimenti e non più i servizi primari come, ad esempio, quelli rivolti alla cura dell’infanzia (leggi asili; ndr) o delle persone anziane o non autosufficienti, si sarebbe bruciata “la nostra possibilità non di colmare il divario con il Nord, ma almeno di accorciarlo”. Così la giornalista le ha chiesto: “E allora che si fa?”. “Dovremo combattere. Lo stesso Coordinamento delle Regioni, il cui presidente è Massimo Fedriga (leghista, governatore del Friuli Venezia Giulia; ndr) l’ha sollevato questo tema”. A scatenare FdI sarebbe stata la locuzione che abbiamo evidenziato in corsivo: “Dovremo combattere”. In questa frase i Fratelli (e anche le Sorelle) hanno letto un’incresciosa invasione di campo: “Perché un dirigente non fa politica e non rilascia interviste dove incita a combattere contro un Governo di qualunque colore esso sia”.

Che Berlingerio abbia usato un verbo deciso nessuno lo nega; ma che questo verbo possa essere letto nel suo uso più marziale e violento è inaccettabile. Del resto, la direttrice, che guida il dipartimento (senza firma di atti economici, questo lo abbiamo verificato)… non ne avrebbe il tempo. Il suo combattere è solo la scelta di una professionista con tre figli a casa che conosce le traversìe quotidiane di una donna nel dover unire e far convivere i bisogni di una madre (e di una moglie, perché vergognarsi a dirlo), con quelli di una rispettabile e meritevole professionista (la sua storia parla chiaro. Prima di assumere la direzione del dipartimento per 5 anni ha avuto in carico 2 sezioni su 8 dello stesso. Poi, per tutto il resto Google aiuta sempre). E a combattere come lei, ogni giorno, sono decine di migliaia di donne che spesso non trovano nelle Istituzioni (a cominciare da quelle nazionali che, come avete letto, stanno decidendo sui servizi alle famiglie) non sanno come metterla nome perché non ci sono sufficienti strumenti di conciliazione e condivisione per provare ad acquisire via via dignità lavorativa, e perché no, occupare ruoli di potere.

Come quello che svolge Berlingerio e che le consegna la piena libertà di poter illustrare i progetti a cui ha lavorato, ed esprimere il suo punto di vista anche su politiche di welfare in senso più generale, perché sono tante le donne che glielo chiedono. Combattere a favore di queste donne e di queste famiglie pugliesi è un dovere, non solo politico, ma anche etico e, se volete, amministrativo. Naturalmente Berlingerio si è affrettata a chiarire il concetto espresso. “Ben lungi dal voler attaccare il Governo, le mie parole erano quelle di chi si trova tecnicamente ad applicare le norme e registra una criticità”. E questo è. Non aggiungo altro per non sembrare invadente e sovrapposta. La nostra Anna Oxa anni fa cantava “Un’emozione da poco”. Canzone bellissima, la ricordate? “C’è una ragione che cresce in me, E una paura che nasce, L’imponderabile confonde la mente, Finché non si pente… Dimmi, dimmi, dimmi, che senso ha…”. Nessun senso. La mozione di FdI non regge. Legittima, per carità, ma scarsa. Sì, avete indovinato, è proprio una “Mozione da poco”. Sembra la solita “tiritera” di un’opposizione che, almeno qui in Puglia, se continuerà ad aggrapparsi a simili giochetti mediatici, resterà a guardare la crescita e lo sviluppo della nostra Terra senza poter mettere dito, lingua e quant’altro. Spesso stare all’opposizione aiuta ad interpretare e ad attuare al meglio le strategie politiche. In Puglia sono passati 18 anni e questo – a quanto pare – non lo si è ancora imparato.

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